Sport, 29 settembre 2023

“Il nostro obiettivo per il 2027 è di avere 5 società ticinesi”

Parla Nicola Bignasca, presidente dell’Associazione cantonale di pallamano

LUGANO - Nicola Bignasca (classe 1966), dal 2019 è presidente dell’Associazione ticinese di pallamano, uno sport che al Sud delle Alpi è praticamente sconosciuto al grande pubblico, anche se negli ultimi tempi, grazie alle iniziative del gruppo dirigente della ATP, sta prendendo piede (resta comunque distante anni luce dalla brillante realtà svizzero-tedesca). Per la cronaca: al di là del Gottardo la pallamano è una delle discipline più seguite: dopo il calcio e l’hockey su ghiaccio, gode di un consenso popolare diremmo straordinario. Basta dare una occhiata alle affluenze di spettatori nei vari palazzetti e ai buoni risultati ottenuti a livello internazionale dalle nostre squadre. In Ticino come detto si è appena agli inizi ma Bignasca manifesta un qual certo ottimismo: “Il nostro obiettivo – dice il presidente – è quello di avere entro il 2027 cinque club ticinesi. Per questo il progetto che abbiamo lanciato si chiama Pallamano Ticino 2027”. 


Presidente: siete appena ai piedi della scala eppure l’entusiasmo non vi manca.
Le fornisco un dato: soltanto un anno avevano 32 ragazzi e ragazze iscritte alla squadra Ticino. Adesso siamo passati a 157. E se questo non è un motivo per essere fiduciosi, mi dica lei...Comunque: abbiamo un progetto da portare avanti e direi che siamo partiti col piede giusto.


Il tutto come nasce?
Se la pallamano ha cominciato a prendere piede nel nostro Cantone lo dobbiamo ad Antonio Marano, un ex della Pallamano Vasto, cittadina dell’Abruzzo. Un giocatore che in Italia ha un ottimo curriculum. Si è trasferito in Ticino “per amore” ed ha costituito una scuola per bambini che volevano imparare questo sport. Casualmente mio figlio ha cominciato proprio con lui ed ora, con tanti altri ragazzi, compone la nostra compagine Under 17, che partecipa al campionato nazionale di categoria, nel quale sono inseriti fra gli altri anche Emmen. Arth Goldau, Horw, Muotathal e FG Reuss.


Come funziona il campionato?
Tutte le squadre si affrontano almeno una volta e la vincente del torneo può partecipare alle finali nazionali per salire di categoria. In questo momento la squadra che sembra più attrezzata è l’Arth Goldau.


In Ticino si punta sulla formazione.
Direi che il tutto parte dalla scuola, dove i bambini hanno l‘occasione di imparare le basi di questo sport, che a mio modo di vedere dà molto spazio alla creatività piuttosto che alla tattica o quant’altro. Per questo motivo avvicina i nostri giovani. Tornando alla sua domanda: nel nostro Cantone le nostre squadre si allenano a turno a Biasca, a Tenero (dove lavora Bignasca, quale responsabilie della comunicazione del Centro nazionale, ndr), Riva San Vitale, Bellinzona e Giubiasco.


Partire da zero non vi spaventa?
Assolutamente no. E poi adesso abbiamo già qualche anno alle nostre spalle (ride, ndr). Vedo in giro tanto entusiasmo e tanta voglia di crescere. Come detto vogliamo avere cinque club ticinesi nel giro di quattro anni. Sono convinto che ce la faremo, per noi si tratta di una grande e stimolante sfida.


Ma il Ticino in futuro potrà esserci una squadra che gioca nella nostra élite nazionale?
Difficile dire, bisognerà vedere l’evoluzione di questo progetto. È probabile comunque che i giocatori che andranno a studiare Oltre Gottardo possano essere tesserati dalle grandi squadre. Non è affatto impossibile. E questo potrebbe essere un motivo di orgoglio per la nostra Associazione. Non vediamo l’ora di cimentarci contro le squadre della Svizzera interna e capire che a livello di preparazione siamo rispetto a loro. Speriamo in bene.

MDD

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