Ticino, 19 settembre 2023

Chiusure del San Gottardo: “Fragilità non più tollerabile”

Per il capo del DI Norman Gobbi ci vuole maggiore riguardo verso il Ticino

In anni in cui la mobilità delle persone e delle merci ha assunto un’importanza decisiva per tutti, basta poco per creare difficoltà e preoccupazioni su questo fronte. Nonostante più che giustificati investimenti miliardari ci accorgiamo “ che gli assi di collegamento che uniscono il Canton Ticino al resto della Svizzera sono fragili”. Un’amara constatazione quella del Consigliere di Stato Norman Gobbi. “La dimostrazione – prosegue – l’abbiamo avuta in queste settimane: prima con l’incidente e la conseguente chiusura del tunnel di base ferroviario di AlpTransit; poi con la chiusura della galleria stradale del San Gottardo a causa di una crepa su una copertura interna dal lato urano del tunnel. A poche settimane di distanza due eventi che hanno creato e creano molte difficoltà”.

 

Il Ticino, unico Cantone interamente a sud delle Alpi della Svizzera, ha bisogno di una rete di collegamento con il resto del Paese. “ Garantire la sicurezza di queste infrastrutture – afferma Norman Gobbi – è essenziale per rimanere collegati e legati al resto della Svizzera. Per essere una parte vitale della Confederazione. Proprio quest’anno ricordiamo i 175 anni della Costituzione federale e abbiamo quindi l’obbligo politico di rimarcare in modo forte le nostre peculiarità nel contesto elvetico. Il Ticino svolge un ruolo strategico a favore della Confederazione. In primo luogo per il suo valore di minoranza culturale e linguistica. Minoranza che diventa decisiva nella costruzione di questo splendido Paese. La nostra posizione geografica porta inoltre con sé numerose sfide. Pensiamo al ruolo che svolgiamo nel contesto migratorio: siamo la principale porta d’entrata in Svizzera, con i suoi lati positivi, ma anche e soprattutto con i suoi risvolti negativi legati alle entrate illegali, oppure a un certo tipo di criminalità. Il filtro che il Ticino è chiamato a fare a questo livello deve essere sempre più riconosciuto dagli altri Cantoni, ma in particolare dalla Confederazione. Così come deve essere maggiormente capito a Berna l’impatto del frontalierato sul Ticino. Non parliamo solo di dumping salariale, ormai comprovato da anni, ma pure di sfruttamento e intasamento delle nostre infrastrutture stradali e ferroviarie”.

 

“Di fronte alla fragilità che hanno dimostrato i nostri assi di collegamento con il resto della Svizzera, come ticinesi siamo chiamati a chiedere maggiore attenzione da parte della politica federale e del Consiglio federale in particolare, per ottenere più sicurezza nelle infrastrutture, ma non solo: il nostro ruolo strategico all’interno della Svizzera deve essere debitamente riconosciuto. Qui penso a una ridefinizione della perequazione finanziaria. Tema che proprio in queste settimane è d’attualità: è sempre meno comprensibili che Cantoni a noi simili, come Friborgo o Vallese per fare solo due esempi, ricevano dalla perequazione compensazioni anche 10 volte maggiori del Ticino. E stiamo parlando di centinaia di milioni di franchi. Qualcosa deve cambiare!”, conclude il Consigliere di Stato Norman Gobbi.

 

MDD


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