Il Consiglio nazionale ha approvato ieri una mozione che chiede al Consiglio federale “di condurre colloqui esplorativi con il Consiglio dello Spazio economico europeo (SEE) con l'obiettivo di definire gli assi principali di possibili negoziati in vista dell'accordo della Svizzera partecipazione alla SEE”.
L'adesione allo SEE fu respinta in votazione popolare il 6 dicembre 1992 la Svizzera e oggi comprende i 27 membri dell’Unione Europea e tre paesi non membri: Norvegia, Islanda e Liechtenstein. La mozione approvata ieri, proposta da Eric Nussbaumer (PS/BL), è stata accettata con 94 voti favorevoli, 92 contrari. Ha ottenuto il sostegno dei socialisti, dei Verdi, dei Verdi liberali, di un pugno di eletti del Centro e di due PLR. L’intera UDC, la stragrande maggioranza del PLR e gran parte del Centro si sono ritrovati nel campo dei perdenti.
Anche il consigliere federale Guy Parmelin è stato sconfessato. Ha ricordato la sfiducia della Svizzera nei confronti di questo grande mercato: "I parametri dello SEE sono noti: si tratta della piena partecipazione al mercato interno e del diritto di partecipazione ai programmi dell'Unione europea. La contropartita è il ripristino completo del diritto del mercato interno dell'Unione europea, ad eccezione di ciò che riguarda l'agricoltura, la politica commerciale e monetaria”.
Parmelin ritiene che un avvicinamento allo SEE non siano attualmente saggi: “Esiste una certa dinamica positiva con l'Unione Europea per mantenere la partecipazione settoriale al mercato interno e sviluppare il percorso bilaterale. Avviare un dibattito esplorativo sullo Spazio economico europeo, una volta gettate le basi per un negoziato con l’Unione europea, dal punto di vista del Consiglio federale non farebbe altro che confondere il messaggio nei confronti di tutti i nostri partner”. La mozione dovrà ancora essere accolta dal Consiglio degli Stati, dove probabilmente troverà una forte opposizione.