Sei sanzioni amministrative e cinque ritiri di patente: la carriera di un poliziotto vodese è a rischio dopo l'ennesima infrazione stradale che gli è valsa un'udienza davanti ai giudici.
"L'imputato non sembra essersi reso conto della gravità dei fatti di cui è accusato e delle responsabilità derivanti dalla sua posizione di agente di polizia", si legge nel decreto penale emesso lo scorso febbraio nei confronti dell'agente trentenne, riconosciuto colpevole di eccesso di velocità, mancato rispetto dei semafori e guida sotto l'effetto di alcol, e questo mentre si recava al lavoro. Il poliziotto municipale è stato multato di 1'200 franchi e condannato a pagare 900 franchi di spese legali. Ha contestato la sentenza, ciò che lo ha portato a comparire giovedì al Tribunale della Côte di Nyon (VD).
Nell'atto di accusa citato dai media si legge che l'agente era passato con il semaforo rosso e ha tagliato la strada al veicolo di un suo collega. L'accusato, che è stato segnalato ai suoi superiori, guidava ad "alta velocità", superando i 50 km/h consentiti secondo il suo collega. Il test dell'etilometro a cui è stato sottoposto ha mostrato un valore di 0,38 mg/l di alcol nel sangue.
"Era una procedura interna. E perché il tasso alcolemico sia convalidato, si devono prendere in considerazione due misurazioni e deve esistere un protocollo per il riconoscimento del livello", si è difeso l'imputato, che quel giorno non aveva firmato nulla. Ha inoltre sostenuto che il semaforo in questione era verde e ha osservato che non è stato utilizzato alcun autovelox per misurare la velocità. Il suo avvocato, che ha chiesto l'assoluzione, ha insistito sulla "interpretazione personale, soggettiva e confusa" dei fatti, come raccontati dal poliziotto.
Per quanto riguarda i precedenti del trentenne, "nessuno è esente da colpe", ha risposto il suo difensore. Se nulla è registrato nel casellario giduiziale, l'uomo, entrato in polizia nel 2012, è già stato oggetto di sei sanzioni amministrative in dieci anni, oltre a cinque ritiri di patente. Tra questi, l'eccesso di velocità, la guida in stato di ebbrezza e incidenti dovuti a disattenzione.
Il trentenne, che non è mai stato sospeso prima, lavora attualmente nel dipartimento amministrativo. "La procedura disciplinare interna è stata sospesa fino a quando non si conoscerà l'aspetto penale", hanno dichiarato i suoi superiori. Il verdetto sarà annunciato lunedì.
"L'imputato non sembra essersi reso conto della gravità dei fatti di cui è accusato e delle responsabilità derivanti dalla sua posizione di agente di polizia", si legge nel decreto penale emesso lo scorso febbraio nei confronti dell'agente trentenne, riconosciuto colpevole di eccesso di velocità, mancato rispetto dei semafori e guida sotto l'effetto di alcol, e questo mentre si recava al lavoro. Il poliziotto municipale è stato multato di 1'200 franchi e condannato a pagare 900 franchi di spese legali. Ha contestato la sentenza, ciò che lo ha portato a comparire giovedì al Tribunale della Côte di Nyon (VD).
Nell'atto di accusa citato dai media si legge che l'agente era passato con il semaforo rosso e ha tagliato la strada al veicolo di un suo collega. L'accusato, che è stato segnalato ai suoi superiori, guidava ad "alta velocità", superando i 50 km/h consentiti secondo il suo collega. Il test dell'etilometro a cui è stato sottoposto ha mostrato un valore di 0,38 mg/l di alcol nel sangue.
"Era una procedura interna. E perché il tasso alcolemico sia convalidato, si devono prendere in considerazione due misurazioni e deve esistere un protocollo per il riconoscimento del livello", si è difeso l'imputato, che quel giorno non aveva firmato nulla. Ha inoltre sostenuto che il semaforo in questione era verde e ha osservato che non è stato utilizzato alcun autovelox per misurare la velocità. Il suo avvocato, che ha chiesto l'assoluzione, ha insistito sulla "interpretazione personale, soggettiva e confusa" dei fatti, come raccontati dal poliziotto.
Per quanto riguarda i precedenti del trentenne, "nessuno è esente da colpe", ha risposto il suo difensore. Se nulla è registrato nel casellario giduiziale, l'uomo, entrato in polizia nel 2012, è già stato oggetto di sei sanzioni amministrative in dieci anni, oltre a cinque ritiri di patente. Tra questi, l'eccesso di velocità, la guida in stato di ebbrezza e incidenti dovuti a disattenzione.
Il trentenne, che non è mai stato sospeso prima, lavora attualmente nel dipartimento amministrativo. "La procedura disciplinare interna è stata sospesa fino a quando non si conoscerà l'aspetto penale", hanno dichiarato i suoi superiori. Il verdetto sarà annunciato lunedì.