Svizzera, 24 giugno 2025

Due uomini accusati di aver dato fuoco all'ex moglie di uno di loro

Due cittadini portoghesi sono accusati di un tentativo di omicidio particolarmente cruento, nell'ottobre 2022 ad Areuse (NE). "Un attacco codardo e barbaro" o addirittura "uno dei crimini più efferati perpetrati nel cantone di Neuchâtel negli ultimi anni" si può leggere nel capo d'accusa del Ministero pubblico. Il giorno dei fatti la vittima era stata attirata fuori dal suo apparmento da due uomini, con il pretesto che la sua auto era stata danneggiata. Non appena è uscita, l'hanno immobilizzata e cosparsa di benzina, soprattutto sul viso e sulla testa, prima di darle fuoco e fuggire a bordo di un'auto, abbandonando la donna che bruciava viva.

È stato uno dei suoi figli a contattare i servizi di emergenza; le grida di dolore della vittima sono udibili in sottofondo nella registrazione di questa chiamata, riporta il portale "Arcinfo". Sebbene la vittima sia sopravvissuta quasi miracolosamente, dopo molteplici operazioni, trapianti e altri trattamenti, continua a soffrire quotidianamente, sia fisicamente che mentalmente.



Uno dei due aggressori, che ha ammesso i fatti, è stato nel frattempo processato nel suo Paese d'origine, il Portogallo. L'altro è stato processato lunedì e il procuratore generale di Neuchâtel ha chiesto una condanna a 14 anni di carcere. Ma sul banco degli imputati c'era anche un secondo uomo, ritenuto il mandante: l'ex marito della vittima. Secondo l'accusa, l'uomo avrebbe pianificato l'aggressione e promesso il risarcimento ai due aggressori perché non riusciva a sopportare che la donna avesse posto fine alla loro relazione. Se non era presente il giorno dell'aggressione, era solo per crearsi un alibi.

A differenza degli altri due, l'ex della vittima nega ogni coinvolgimento e spiega che i due hanno agito per ritorsione, perché lui li aveva cacciati di casa a causa del loro consumo di droga. Il suo avvocato aggiunge inoltre che se le sue spiegazioni non sono chiare, il problema è legato alla sua dipendenza dall'alcol. Il Pubblico Ministero, che non crede a una parola di quanto affermato, ha chiesto 17 anni e tre mesi di carcere per tentato omicidio e altri reati. Il verdetto è atteso nei prossimi giorni.

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