Ticino, 22 giugno 2021

“Avevo trovato un lavoro l’URC me l’ha fatto perdere”

*Articolo dal Mattino della Domenica.


Oltre al danno, anche la beffa. La vita di Peter (nome di fantasia, ndr.) da quasi due anni è diventata un inferno per le mancanze e, pure, l' incompetenza altrui. Non gente qualsiasi, per altro, bensì funzionari dello Stato che non sanno fare il proprio mestiere. Di questo signore di Genestrerio, padre di famiglia (una moglie e un figlio) avevamo già scritto e riferito in due occasioni precedenti, portando alla luce una situazione scabrosa. In sostanza: si era visto rifiutare l' assistenza perché, secondo gli organi preposti, in possesso di una appartamento in Italia. Cosa per altro mai dimostrata e smentita categoricamente da Peter. Purtroppo la storia si è trascinata sino ai giorni nostri, anche se nel frattempo il cittadino momò ha trovato qualche lavoretto saltuario. Che però, a causa del Coronavirus, ha dovuto lasciare a malincuore. A inizio anno, tuttavia, gli si è presentata un’importante occasione presso una ditta di trasporti. Il 52enne, che ha sempre operato in quel ramo (anche nella Svizzera interna) sembrava finalmente aver trovato il bandolo della matassa. E invece... E invece ha subito una nuova beffa (oltre al danno precedente) che ha voluto raccontare al Mattino della Domenica, affinché la gente possa rendersi conto delle ingiustizie e dei casi di incompetenza che stanno facendo invergognare lo stato. Uno su tutti è quello concernente il licenziamento di una collaboratrice dello IAS (Istituto assicurazione sociali), di cui si è parlato molto sui mass media e che in futuro rischia di provocare nuovi scossoni nel settore diretto dal conducator Sergio Montorfani. Ma torniamo in argomento, a Peter, che ci racconta la sua ultima (pesante) disavventura.
 

“Sono veramente deluso. Ancora una volta sono stato trattato alla stregua di un povero pezzente. Una brutta storia, in cui sono pure coinvolti mia moglie e mio figlio. Come detto, dopo un periodo davvero difficile, reso tale perché non potevo ricevere l' assistenza visto che secondo gli uffici dello stato ero in possesso di un appartamento in Italia (cosa assolutamente inveritiera e non provata), mi sembrava di vedere la luce alla fine del tunnel. Infatti una ditta di trasporti del Luganese mi ha offerto un lavoro a tempo pieno. Una manna dal cielo, mi sono

detto. Pia illusione”.
 

Cosa è successo?
 

“Questa ditta mi avrebbe preso sicuramente. Un tempo pieno pagato per metà dal servizio Ufficio delle Misure Attive, che fornisce degli aiuti per incentivare quelle ditte che ingaggiano gli over 50, e metà dalla ditta che assume. A quel punto è purtroppo prevalso la burocrazia e, malgrado i diversi richiami da parte della ditta in questione per avere la certezza dei versamenti, la situazione non si è sbloccata. Anzi: è iniziato una sorta di fastidioso carteggio fra le due parti e alla fine il responsabile della ditta, stanco di richiedere garanzie che non arrivavano mai, ha deciso di puntare su un'altra persona. E perciò mi sono ritrovato ai piedi della scala”.
 

Ma il peggio, purtroppo, doveva ancora arrivare.
 

“Dopo aver sollecitato anche il Dipartimento dell' economia e della finanza, a cui capo l'ufficio regionale di collocamento, mi sono spazientito, scrivendo delle lettere dure ma pacate. Che sono state fraintese in modo grottesco”.
 

E cioè?
 

“Un giorno mi sono ritrovato una pattuglia della polizia sotto casa. Il dipartimento in questione (anche URC coinvolto) avevano sollecitato un intervento perché, secondo loro, dalle mie telefonate si evinceva il mio desiderio di suidicidarmi. Pazzesco. Mi hanno prelevato e portato in ospedale per i controlli psichiatrici del caso e dopo avermi tenuto in ballo per alcune ore, mi hanno rimandato finalmente a casa. Gli agenti, che non hanno nessuna colpa dell' accaduto, mi hanno detto che era la prassi. Faccio notare che l'ospedale mi ha pure inviato la fattura. Assurdo. E io dovrei pagarla?”.
 

Oltre al danno anche le beffe, si diceva.
 

“Mi chiedo quando mai finirà questa storia. Ho provato a cercare il lavoro, me lo stavano dando ma l' URC ha fatto di tutto per farmelo perdere. La storia della polizia sottocasa ha poi del grottesco. Una conferma che il nostro sistema amministrativo sta facendo acqua da tutte le parti”.


*Edizione del 20 giugno 2021


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