Sport, 20 giugno 2021

Nell’inferno di Istanbul sventola la nostra bandiera

2005: provocazioni, botte e insulti nella battaglia per i Mondiali di Germania

ISTANBUL (Turchia) - Tira aria pesante sulla comitiva rossocrociata che arriva ad Istanbul per lo spareggio valido per i Mondiali del 2006. Dopo l'atterraggio all'aeroporto Ataturk, i nostro giornalisti sono bloccati in dogana come se fossero dei criminali qualsiasi. Dopo discussioni infinite, vengono lasciati passare. Contro il torpedone della Nazionale sedicenti tifosi locali tirano di tutto: uova, pomodori e oggetti contundenti. È in atto una vera e proprio intimidazione nei confronti degli svizzeri: i fischi all’inno turco nella partita d'andata a Berna non sono stati per nulla digeriti. A Istanbul la parola d'ordine è una sola: abbattere la Svizzera, costi quel che costi. “In Germania ci andiamo noi” .


Fra l'altro nel paese tedesco si fanno gli scongiuri: la Turchia ha sei milioni di emigranti, gestirli durante la rassegna iridata non sarà facile. Meglio che passi la squadra elvetica. Sono quattro gatti e non danno fastidio a nessuno. Ma tant è, il 17 novembre del 2005 viene scritta una delle piu brutte pagina della storia del calcio mondiale. La squadra di Köbi Kuhn parte da un favorevole 2-0 strappato con le unghie e con i denti a Berna (Senderos e Behrami gli autori della doppietta). Allo stadio del Fenerbahce, scelto apposta perché gli spalti sono a stretto ridosso del campo, inizia la madre di tutte le partite (soprattutto per i turchi). Dopo pochi minuti la Svizzera è già in vantaggio grazie ad un rigore trasformato da
Frei. La Turchia, caricata dalle provocazioni del suo imperatore Fatih Terim, riesce tuttavia a ribaltare il risultato e passa a condurre per 3-1. Se segna ancora una rete va ai Mondiali. Ma a sette minuti dal termine lo stadio viene ammutolito dal contropiede di Streller e dalla conseguente segnatura.


Con i gol in trasferta che valgono doppio i nostri passano. Sul Bosforo tira aria grama. E infatti al fischio finale dell'arbitro belga De Bleeckere si scatena l'inferno. All'entrata del tunnel che porta agli spogliatoi, volano insulti e schiaffi. Gli addetti alla sicurezza non permettono ai cameramen di riprendere le scene, anche se dopo qualche minuto una notizia fa venire i brividi: Stéphane Grichting, difensore elvetico rimasto in panchina durante tutto la partita, viene colpito proditoriamente da un calcio al basso ventre che gli produce una perforazione del canale urinale. Anche Huggel e l’allenatore dei portieri Burgener vengono malmenati ma se la cavano senza troppi problemi.


I turchi, aizzati da Terim, contestano proprio a Huggel l’episodio che ha fatto scaldare gli animi e cioè uno sgambetto all’assistente allenatore prima di entrare negli spogliatoi. Versione mai confermata né tanto meno provata. Alla fine, che conta, è solo la qualificazione della Svizzera ai Mondiali tedeschi. Un grande risultato per la squadra di Kuhn. Nell'inferno di Istanbul è rimasta solo una bandiera a sventolare: quella della Confederazione.

MDD

Guarda anche 

La Nazionale e quei segnali di vita per il presente e il futuro

NASHVILLE (USA) – È stato un “arrivederci” all’anno prossimo, quello detto e lanciato sul manto erboso di Salt Lake City e di Nashville dal...
12.06.2025
Sport

Mortale durante la finale di Nations League: “È accaduto a 5 m da me. Sono cose che ti lasciano sbalordito”

MONACO DI BAVIERA (Germania) – La finale di Nations League che si è disputata domenica sera, con in campo Spagna e Portogallo – e che ha visto imporsi ...
10.06.2025
Sport

La Svizzera lancia segnali di vita

SALT LAKE CITY (USA) – Dopo una serie infinita di controprestazioni, dopo una Nations League da dimenticare – con tanto di retrocessione in Lega B – ier...
08.06.2025
Sport

“Obaretin-Lugano? La presenza di Manna potrebbe favorire l’accordo, ma è presto…”

LUGANO – In attesa di iniziare la preparazione estiva, mentre i giocatori provano a rilassarsi e a ricaricarsi in vista della prossima stagione, c’è ch...
09.06.2025
Sport

Informativa sulla Privacy

Utilizziamo i cookie perché il sito funzioni correttamente e per fornirti continuamente la migliore esperienza di navigazione possibile, nonché per eseguire analisi sull'utilizzo del nostro sito web.

Ti invitiamo a leggere la nostra Informativa sulla privacy .

Cliccando su - Accetto - confermi che sei d'accordo con la nostra Informativa sulla privacy e sull'utilizzo di cookies nel sito.

Accetto
Rifiuto