Ticino, 09 maggio 2021

"Siamo pezzi di ricambio?"

*Dalla prima pagina del Mattino della Domenica. Di Lorenzo Quadri

Premessa: donare gli organi è una cosa bella ed importante. Più donatori di organi ci sono, meglio è. Ma la donazione, come dice il nome, deve rimanere un gesto spontaneo. Il frutto di una scelta libera. Una donazione obbligata non è una donazione: è un’espropriazione! Eppure, il governicchio federale e la partitocrazia vogliono trasformare la donazione di organi in un dovere. A meno che il cittadino non dia indicazioni esplicite in senso contrario, il suo corpo diventa automaticamente un “self service” di organi (pezzi) di ricambio, a disposizione dello Stato.

Questo è quanto prevede il controprogetto all’iniziativa popolare “Favorire la donazione di organi”, approvato mercoledì a larga maggioranza dal Consiglio nazionale. Se, come scontato, anche la Camera alta deciderà allo stesso modo, è quasi certo che l’iniziativa popolare verrà ritirata. Di conseguenza, il controprogetto
- che è praticamente uguale all’iniziativa - entrerà in vigore senza che i cittadini votanti possano fare un “cip” su un tema così delicato ed importante! “Favorire” la donazione di organi, come recita il titolo (farlocco) dell’iniziativa popolare, vuol dire incoraggiare, ad esempio tramite delle campagne promozionali, un numero sempre maggiore di persone a donare i propri organi. Qui, invece, altro che “favorire”.

Qui si vuole OBBLIGARE! Negli anni Settanta le femministe sostenevano il diritto alla contraccezione ed all’aborto con il noto slogan: “L’utero è mio e lo gestisco io”. Adesso la partitocrazia compie l’inversione di rotta a 180 gradi: il corpo non è più mio e lo gestisce lo Stato! Un’intrusione più grande nella sfera personale non la si può immaginare. Però la casta pretende di contrabbandarla nella legge, senza nemmeno interpellare il popolo!

*Edizione del 9 maggio 2021

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