Ticino, 14 aprile 2021

"Stop ai ristorni!"

Il Canton Ticino vive come buona parte del resto del mondo, un’emergenza pandemica che ciauspichiamo possa finire presto. L’emergenza pandemica è accompagnata da un’emergenza socio-economica, che si preannuncia molto grave. I segnali di grave indigenza economica che arrivano dal nostro territorio e dai paesi limitrofi sono fortemente preoccupanti". Inizia così il comunicato stampa della Lega dei Ticinesi, che ritiene di "dover difendere il tessuto sociale ed economico del Ticino e al contempo preservare i conti pubblici a vantaggio delle future generazioni".
 

"Ci preoccupa – si legge nella nota – dunque fortemente il deficit del consuntivo 2020 che vede un disavanzo di oltre 165 milioni. È necessario dunque preservare le future generazioni dal debito pubblico che continua ad aumentare e prendere misure urgenti, senza però gravare sul già tartassato contribuente ticinese. Ci permettiamo dunque di proporre qui di seguito tre misure urgenti che il Governo dovrebbe, secondo noi, cercare di implementare al più presto:
 

1. Ristorni dei frontalieri

Il Cantone non può più permettersi di regalare ai comuni di frontiera italiani circa 90 milioni all’anno. Ora con il nuovo accordo sembrerebbe

che la situazione ristorni venga sostanzialmente perpetrata fino al 2034. La Confederazione deve a nostro avviso indennizzare il Canton Ticino per questo funesto accordo. L’indennizzo deve ammontare alla totalità dei ristorni.
 

2. Perequazione intercantonale
 

La Confederazione non può continuare a calcolare il reddito dei frontalieri nel computo della “ricchezza” del Ticino. La riforma del calcolo della perequazione intercantonale deve essere una priorità delle nostre autorità. Cantoni a noi vicini ricevono centinaia di milioni di franchi di perequazione intercantonale, mentre a noi solo le briciole.
 


3. Spesa pubblica
 

Una riforma della spesa pubblica cantonale per il personale è necessaria per permettere al Governo di gestire l’amministrazione in base a criteri di efficacia ed efficienza. Inoltre non si può più continuare ad aumentare la spesa pubblica per il personale che ha già largamente superato il miliardo di franchi. In questo senso il gruppo LEGA ribadisce il NO al risanamento miliardario della cassa pensioni “Rolls-Royce” dello Stato, che il Governo vorrebbe risanare prelevando ancora dalle tasche dei contribuenti".

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