Sport, 12 aprile 2021

“Solidarietà e duro lavoro per fronteggiare la crisi”

Il bilancio stagionale dell’U20 bianconera con il suo tecnico Luca Gianinazzi

Luca Gilardoni
LUGANO - È soddisfatto, Luca Gianinazzi. Il terzo posto del Lugano Under 20 nel massimo campionato di categoria chiude in bellezza una stagione difficile e complicata. 'Il Covid-19 - afferma convinto - ci ha costretti a due quarantene ma ne siamo usciti bene, perchè i valori di squadra quali la solidarietà e il duro lavoro ci hanno aiutato a superare i problemi provocati dalla pandemia '.E alla fine i bianconeri sono saliti sul podio, mettendosi al collo la medaglia di bronzo. 'Si parte sempre per vincere, e forse avremmo potuto fare qualcosa in più. Ma se valutiamo globalmente la stagione non posso proprio lamentarmi...'.Per il giovanissimo coach ticinese (ha quasi 28 anni) - intervistato nei giorni scorsi dal Mattino della Domenica - questo risultato é un'altra tappa importante di una promettente carriera iniziata nel 2018 al fianco di Krister Cantoni e poi decollata nel 2019 con la promozione ad head coach. Lui che è stato capitano degli juniores Elites bianconeri e in seguito è andato a fare esperienza nella Svizzera interna: dapprima a Visp e poi a Turgovia.


Luca: che cosa vi ha insegnato questa stagione? 
Che in questi momenti non ci si deve lamentare ma semmai pensare che apparteniamo ad una categoria di sportivi privilegiati. Abbiamo potuto allenarci e disputare un campionato. Altre realtà invece sono ancora in attesa di poter ricominciare. Detto questo, faccio i complimenti ai giocatori e allo staff tecnico per aver dimostrato una grande capacità di adattamento alla situazione. Faccio notare che nessuno si è mai tirato indietro e tutti hanno fatto il proprio dovere con dedizione. Fondamentale.


Facciamo un passo indietro: lo scorso anno siete stati bloccati dal virus sul più bello. 
Siamo giunti in semifinale dopo aver eliminato il Ginevra e ci aspettava la semifinale con i Lions. Poi è arrivato il primo lockdown è tutto è saltato. In tutti noi è subentrato un sentimento di frustrazione perchè eravamo pronti a batterci per vincere quel titolo che era stato sfiorato nel 2014, quando l'HCL fu sconfitto in finale dal Berna. Nella squadra bianconera giocavano allora Fazzini, Romanenghi ed un certo Merzlikins. Quest'anno invece siamo riusciti a concludere il campionato, e questo è motivo di grande soddisfazione per tutti. Stare fermi ancora sarebbe stato catastrofico dal punto di vista sportivo. 


Inizialmente non avete potuto allenarvi come avreste voluto. 
La preparazione estiva è stata in qualche modo ridotta. Per due mesi i giocatori si sono allenati da soli e nel mese precedente alla regular season l'hanno fatto a gruppi di 5. L'estate prossima la situazione dovrebbe cambiare, perchè il ghiaccio alla Corner Arena sarà
disponibile già ad agosto. Anche se fare calcoli o programmi ora è assai difficile, vista la situazione sanitaria ancora incerta.


Veniamo alla stagione appena conclusa. Per il Lugano un bilancio globalmente positivo.
Direi proprio di sì. Ci siamo confermati fra le prime quattro in Svizzera, anche se resta un piccolorammarico per aver perso la seconda posizione dopo il primo turno. Con il dimezzamento dei punti nel Masterround, chi ci stava dietro ha potuto provare a scavalcarci e infatti alla fine il Bienne ci ha superato. Nel finale abbiamo smarrito un pò di lucidità, dovuto anche al fatto che a metà febbraio siamo andati in quarantena preventiva e qualcosa abbiamo perso. E così abbiamo giocato lo spareggio per il terzo posto, battendo per 7-1 il Friborgo, ciò che ci ha permesso di ottenere un ottimo risultato. Segno di grande continuità.


Lo Zugo ha vinto il titolo battendo in tre partite il Bienne.
La squadra di Fabio Schumacher ha meritato il titolo, grazie ad una rosa profonda e molto competitiva.


Campionato a parte, le note positive stagionali vengono da Ugazzi, Villa, Näser e Fatton che hanno giocato in prima squadra. I primi due in particolare hanno avuto parecchio ghiaccio...
La presenza di questi giocatori nella rosa di Pelletier mi ha fatto enormemente piacere. Per questi ragazzi si tratta di una ottima esperienza, che in futuro non potrà che agevolarli. Il loro futuro in prima squadra? Non dovete chiederlo a me, ma penso che abbiano le qualità per accedervi. Questa generazione ci ha portato parecchie soddisfazioni. 


Qualcuno, malignamente, ha affermato che Ugazzi e soci sono approdati in prima squadra perchè Pelletier era confrontato con diversiinfortuni.
Serge aveva dei problemi di organico e bene ha fatto a convocare i miei ragazzi. Poi, a fronte di una rosa lunga, ha attinto fra i suoi giocatori professionisti.


Com'è il suo rapporto con Serge Pelletier? 
Quest'anno con il Covid- 19 non abbiamo avuto modo di vederci molto. Posso comunque dire che il nostro è un rapporto proficuo, il tecnico canadese è molto aperto ed ama il dialogo. E per me questo è un fattore assai importante. Senza contare che dal tecnico canadese c’è sempre da imparare. 


A proposito: il Lugano inizia i playoff per il titolo. Pelletier le ha richiesto dei giocatori? Sì, con Arcobello e compagni si alleneranno sino al termine del campionato i vari Ugazzi, Villa, Näser e Fatton. In caso di bisogno si faranno trovare pronti; e al tempo stesso continueranno a respirare l’aria della prima squadra.
M.A.

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