Conferenza stampa di aggiornamento sulla situazione pandemica oggi a Bellinzona con Giorgio Merlani, Medico cantonale e Lisa Kottanattu, Caposervizio dell’Istituto pediatrico della Svizzera italiana dell'EOC.
Merlani: "Per Pasqua attenzione"
"Dopo la seconda ondata e un periodo di relativa stabilità tra gennaio e marzo nelle ultime settimane i valori sono in salita, sia in termini di test effettuati sia di numeri assoluti, che sono saliti con un Rt costantemente superiore a 1 da cinque settimane. La media delle cifre quotidiane è sopra a 80, prima si aggirava attorno a 40-50: in quattro settimane abbiamo raddoppiato. C'era stabilità anche nella pressione sugli ospedali, invece ora abbiamo un aumento di ricoveri in ospedale. Dobbiamo evitare di aumentare la pressione".
"Ricordiamo che le persone vaccinate diventano protette dopo il 14esimo giorno dalla seconda dose, dunque in caso di sintomi prima di questa scadenza fate tamponi e tutta la procedura".
"Per fare un tampone per andare in vacanza, per contatti con sospetti eccetera potete contattare delle farmacie, alcune hanno molte richieste. L'unico test che viene pagato dal cittadino è il PCR (quello molecolare) se fatto per un viaggio. Gli altri, anche per interesse personale, per andare da un amico, per sicurezza, è pagato dalla Confederazione, quindi attraverso le tasse, ma non cash al medico o al farmacista".
"Mercoledì arriverà probabilmente l'auto-test, che può essere fatto da soli a casa. La sua affidabilità però è inferiore rispetto a quella del test rapido e soprattutto del PCR. In nessun caso va usato con sintomi. Il suo uso è incoraggiato ma non è pensato per chi ha sintomi e non deve essere una sicurezza assoluta. Non si può farlo e poi trovarsi in 150. Poi non li avremo probabilmente a disposizione tutti entro mercoledì".
"Stiamo pensando di fare tutti assieme, in un momento preciso, il test, per bloccare una serie di casi asintomatici riducendo sensibilmente la carica del virus. A quel punto servirà adesione dei media e della popolazione, se avessimo idealmente tutti, o almeno una buona percentuale, di persone che ci seguono avremo buone possibilità di ridurre i contagi".
"La terza ondata sta cominciando. Ci sono delle differenze, sia per le capacità di test che abbiamo, sia per i vaccini, sia per la variante che circola, più contagiosa. È difficile fare paragoni con quanto vissuto in precedenza. Un anno fa come ora avevamo appena superato il picco e stavamo scendendo perché avevamo chiuso molto di più e prima. Questa volta sarà tutto diverso per una serie di motivi, cerchiamo di analizzare i fattori ma non possiamo dire con certezza cosa succederà tra una o due settimane".
"All'interno delle scuole i casi di infezioni sono aumentati, perché la variante inglese colpisce i piccoli e perché il virus circola di più nella società. Su 3'000 classi abbiamo 5, 6, 7 casi al giorno, con 3-4 classi che vanno in quarantena, molto poco. Possiamo dire con orgoglio che le nostre scuole sono state aperte e speriamo, dopo le vacanze, di poter continuare ad averle aperte: con i piani di protezione, le mascherine, i test abbiamo dimostrato che si può andare avanti così. I test di massa nelle scuole non fanno la differenza, quando qualcuno ha sintomi e andiamo a fare analisi ambientali difficilmente troviamo altri positivi. Teniamo dunque la nostra procedura, anche se non sapremo più se una persona è positiva alla variante inglese o no (il 92% del totale, di più nelle scuole). Lo verificheremo solo in casi