Ticino, 06 febbraio 2021
Dopo un solo anno in Ticino chiede e ottiene l’AI
Il Tribunale federale ha confermato la revoca dei permessi di dimora a una famiglia italiana – padre, madre e figlio – che continuava “massicciamente a dipendere dagli aiuti pubblici”, come si legge nella sentenza pubblicata oggi.
La famiglia si era stabilita in Ticino nel luglio 2013. I due coniugi avevano aperto una Sagl per la quale lui lavorava come stilista, lei come venditrice. Tempo due anni, la loro società ha dichiarato fallimento. Ma ancora prima, nell’agosto 2014, il marito aveva chiesto una rendita di invalidità in ragione di una patologia non professionale.
Nel 2016 l’ufficio AI gli aveva assegnato una rendita di 201 franchi al mese. Visto che anche la moglie non lavorava più, tutto il resto del fabbisogno familiare veniva coperto dall’assistenza pubblica. Nella sentenza non si indicano cifre, ma viene precisato che gli aiuti pubblici a favore della famiglia ammontavano “a un importo mensile considerevole, pari a diverse migliaia di franchi”.
Nel settembre 2017
la Sezione della popolazione del Dipartimento delle istituzioni ha quindi revocato i permessi di dimora a tutti i membri della famiglia. La decisione è stata confermata nel 2018 dal Consiglio di Stato e nel 2020 dal Tribunale amministrativo cantonale.
Nell’ottobre 2020 la famiglia italiana si è quindi rivolta al Tribunale federale, che ha concesso l’effetto sospensivo alla revoca dei permessi. Ma una volta entrati nel merito del ricorso, anche i giudici di Losanna hanno ritenuto che la decisione ticinese fosse giustificata. Inoltre il Tribunale federale ha osservato che nei tre anni trascorsi dalla revoca dei loro permessi, la loro situazione finanziaria non era affatto migliorata. Essi continuava a dipendere “massicciamente” dagli aiuti pubblici.
Il ricorso della famiglia italiana è dunque stato respinto e le spese giudiziarie di 1000 franchi poste a loro carico. Il padre continuerà a percepire la sua rendita AI, ma per il resto la famiglia dovrà trovare una fonte di sostentamento in Italia.