Sport, 17 gennaio 2021

FC Lugano, dieci motivi per sperare nell’exploit

I bianconeri ripartono con parecchie certezze – Abubakar rivelazione?

LUGANO - La pandemia non ha ucciso il calcio, ci mancherebbe! Ma ne ha attenuato l’intensità, il ritmo e le emozioni. Ci sono state le quarantene e i campionati ne hanno risentito: qualcuno ha addirittura parlato di stagione falsata, anche se poi, a guardar bene, tutti hanno pagato dazio, chi più chi meno. Alla fine, ne siamo sicuri, vinceranno i migliori e ben difficilmente ci saranno delle sorprese. E la Svizzera non sfuggirà a questa tendenza. Lo Young Boys è dunque avviato a conquistare la sua quarta Super League consecutiva: la squadra della Capitale ha cambiato, e parecchio, il suo organico nel corso degli ultimi tre anni ma resta sempre la più forte. Se per ragioni di mercato se ne va un giocatore di spessore, al suo posto ne arriva uno altrettanto bravo. C’è interesse, a tal proposito, attorno alla possibile cessione di bomber Nsamé alla Fiorentina: sarebbe una questione di giorni o settimane. Ma a Berna non si preoccupano: nelle casse societarie arriveranno altri milioni importanti da investire e al posto dell’attaccante camerunese giocherà un elemento di valore (da tempo preso dal Rennes il franco-americano Siebatcheu). Se lo Young Boys sembra destinato ad un nuovo trionfo (la sua filosofia è pagante), il Lugano vuole invece tornare in Europa League e vincere, non sarebbe affatto male, la Coppa Svizzera che manca in bacheca dal 1993. I motivi per ben sperare in una “dolce” primavera ci sono tutti. Ne abbiamo elencati una decina.

1. Portieri di livello - È forse la miglior coppia del campionato: Noam Baumann (titolare) e Sebastian Osigwe hanno garantito sicurezza e personalità al reparto difensivo. In particolare il primo, che dopo aver saltato per infortunio la fase iniziale del campionato (4 gare), è tornato più forte e mentalmente solido di prima dal punto di vista mentale. La concorrenza con un altro bravo portiere non l’ha affatto depresso, anzi lo ha reso maggiormente sicuro dei propri mezzi. Uomo mercato della prossima estate.

2. Difesa ermetica – Il Lugano ha incassato solo 10 reti e vanta la seconda miglior difesa del torneo dopo lo Young Boys (che però ha giocato una partita in più). Il reparto arretrato, ben supportato dal lavoro dei centrocampisti, è il punto di forza della squadra: Kecskes (la cui posizione contrattuale non è ancora definita), Maric, autentico leader e il “guerriero” Daprelà compongono un terzetto di assoluto valore in campo nazionale. Grinta, coraggio e determinazione : queste le loro peculiarità, che vengono esaltate in un sistema (la difesa a 3)ormai collaudatissimo.

3. Il ritorno di Sabbatini - Nella prima fase del campionato ha saltato per infortunio cinque partite. La sua è una presenza imprescindibile: l’uruguaiano è uno degli elementi di maggior classe della squadra, un mediano che sa dare i giusti tempi al centrocampo. Se il fisico gli terrà sino a maggio, allora il Lugano non potrà che beneficiarne. Costretto ai box a causa del coronavirus (ha perso cinque chili!) e di un infortunio muscolare, Jonathan non vede l’ora di riprendere. Il suo obiettivo, oltre a quelli del club, sono le 300 partite nel campionato svizzero.

4.
Soluzioni tattiche - Jacobacci, malgrado gli inviti più o meno velati del presidente a “variare”, è sempre rimasto fedele alla difesa a 3 e ad uncentrocampo variabile con 4 uomini schierati dietro a due esterni alti ed una punta centrale oppure con 5 uomini alle spalle di un unico attaccante. Le soluzioni non mancano, anche se poi il Mister ripete spesso che il modulo è importante ma lo spirito lo è di più…

5. Il miglior Bottani - Non crediamo di sbagliare se diciamo che questa è la miglior stagione del fantasista da quando il Lugano è tornato in Super League (nel 2015). Bottani, che ha pure segnato tre reti, ha ormai convinto gli scettici e coloro che lo ritenevano un“eterno incompiuto”.
La sua classe sarà fondamentali per i bianconeri: Jacobacci ha liberato il suo talento e il numero 10 lo ha ripagato alla grande.

6. Gerndt il destabilizzatore – Lo svedese, in corsa per il premio del gol più bello del 2020 insieme a Moumi (Young Boys) e Victor Ruiz (San Gallo) è uno di quei giocatori che ogni allenatore vorrebbe avere in squadra. Alexander non fa mai nulla di banale e spesso con le sue giocate destabilizza gli avversari. Con Bottani e con Abubakar in campo (se quest’ultimo legittimerà il suo ingaggio) ne vedremo delle belle!

7. Bomber Abubakar – L’arrivo del portoghese originario del Ghana Asumah Abubakar ha stimolato la fantasia dei tifosi e degli stessi giornalisti al seguito, alcuni dei quali lo hanno già battezzato come il nuovo Nsamé. Euforia a parte, l’attaccante, che nel Kriens ha segnato 7 reti in 11 partite da settembre a dicembre, dovrà confermarsi anche in Super League; compito non facile, anche se le sensazioni sono positive. E forse questa è la volta buona: che sia Abubakar il vero bomber che al Lugano manca da tempo?

8. Maurizio Jacobacci - All’inizio dell’avventura luganese in molto dubitavano del suo valore. Eppure alla lunga l’ex granata ha dimostrato di che pasta è fatto. Senza strafare ha ricostruito il morale ad una squadra senza anima; le ha dato un sistema di gioco concreto ed efficace ed ha rivalutato giocatori che erano dati per …dispersi. Crede fermamente nel lavoro e nell’armonia del gruppo: duepunti sui quali non transige.

9. La società e il futuro – Il Lugano adesso è una società in tutti sensi della parola. Bene organizzato, ottimamente strutturato, offre le migliori condizioni a giocatori e staff tecnico per lavorare con impegno. Una base sulla quale costruire un futuro più solido e sicuro. In tempo di pandemia questa è una buona notizia. Anche se la guardia non va abbassata.

10. Angelo Renzetti – I suoi consigli e gli stimoli che trasmette a coach e giocatori saranno al solito preziosi. E chissà che la squadra non riesca finalmente a renderlo felice, conquistando non solo l’Europa League ma anche la Coppa Svizzera, alla quale Renzetti tiene moltissimo.

BILL CASTELLI

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