Sul fronte epidemico, la situazione resta tesa. Il Consiglio federale prevede perciò di prolungare di cinque settimane, vale a dire sino alla fine di febbraio, i provvedimenti adottati per combattere la diffusione del coronavirus. Nella sua seduta straordinaria del 6 gennaio ha discusso in modo approfondito questa opzione, sulla quale si pronuncerà in via definitiva il 13 gennaio dopo avere consultato i Cantoni. Questi ultimi sono nel frattempo chiamati a esprimersi su una serie di possibili inasprimenti. Il Consiglio federale ha inoltre revocato la possibilità, per i Cantoni con un’evoluzione epidemiologica favorevole, di prevedere allentamenti. Dal 9 gennaio dovranno così restare chiusi, in tutta la Svizzera, i ristoranti e le strutture per la cultura, il tempo libero e lo sport.
Attualmente il numero delle infezioni riflette soltanto in misura insufficiente la situazione epidemiologica: anche se negli ultimi giorni i contagi sono leggermente diminuiti, non va dimenticato che sono stati eseguiti meno test e che non è da escludere una nuova impennata dopo le festività. Una probabilità, questa, favorita anche dalla presenza delle nuove varianti del coronavirus, molto più contagiose. La situazione epidemiologica resta quindi tesa: il numero delle infezioni, delle ospedalizzazioni e dei decessi, così come la pressione sul personale sanitario si attestano a livelli molto elevati.
Proposto un prolungamento di cinque settimane
Già oggi si può prevedere che il numero delle infezioni non scenderà in modo significativo e duraturo nelle prossime settimane. Il Consiglio federale ritiene pertanto che i provvedimenti decisi il 18 dicembre scorso debbano essere mantenuti in vigore oltre il 22 gennaio. Propone in particolare di prolungare