Svizzera, 08 settembre 2020
"Facciamo come il Liechtenstein, niente più doppi passaporti"
La larga maggioranza dei cittadini del principato ha deciso che chi si naturalizza…
Naturalmente alle nostre latitudini la notizia è stata data (chi l’ha data) nelle dimensioni di un francobollo. Chiaro: certe cose è meglio non dirle troppo in giro. Non sia mai che qualcuno si ponga qualche domandina.
La notizia in questione riguarda il Liechtenstein, quindi un paese a noi vicino e non certo del terzo mondo. Ebbene, la scorsa domenica in votazione popolare gli abitanti del Liechtenstein hanno bocciato l’introduzione della doppia cittadinanza. E lo hanno fatto a larga maggioranza, con ben il 61.5% dei voti. Quindi, chi si stabilirà nel Principato e vorrà naturalizzarsi, per poterlo fare, anche in futuro dovrà abbandonare il passaporto del paese d’origine. La regola vale anche per gli svizzeri.
Sarà che il Liechtenstein è un piccolo Stato. Ma stranamente non abbiamo sentito nessuno strillare al razzismo. Perché opporsi al multikulti ed alle naturalizzazioni facili, secondo la casta immigrazionista, è razzismo per definizione. Forse che il Liechtenstein è un paese popolato da razzisti? Oppure, semplicemente, opporsi ai doppi passaporti non è un delirio xenofobo, come i moralisti a senso unico vorrebbero farci credere, bensì un’opzione perfettamente praticabile, anche nel 2020?
Dal Liechtenstein possiamo e dobbiamo prendere esempio.
Da noi, invece…
Purtroppo sappiamo che da noi le cose vanno assai diversamente. Prendiamo solo due casi accaduti di recente a Lugano.
In un caso, la maggioranza del consiglio comunale, malgrado il preavviso negativo del municipio, ha concesso l’attinenza comunale ad un candidato che da quando vive in Svizzera è sempre stato a carico dello Stato sociale.
Più di recente (ne abbiamo scritto la scorsa settimana) la maggioranza del legislativo (miracolo!) ha respinto una richiesta di naturalizzazione. Ma il governicchio, statuendo sul ricorso del candidato respinto, ha annullato la decisione.
Tacciati di razzismo
Viviamo in regime di naturalizzazioni facili, eppure siamo tacciati di razzismo. Addirittura, i $inistrati vorrebbero rendere le naturalizzazioni ancora più facili. Come? Abolendo, con la scusa dello stramaledetto virus cinese (che ci ha impestati per colpa della libera circolazione e delle frontiere spalancate), il requisito dell’integrazione economica quale presupposto per l’ottenimento del passaporto rosso. In altre parole: i kompagni vogliono naturalizzare a go-go stranieri in assistenza.
Chiaro: in regime

di libera circolazione senza limiti, la crisi economica da virus cinese farà impennare il numero degli stranieri a carico nel nostro Stato sociale. E allora la gauche-caviar scende in campo per impedire che un domani chi è qui a mungere venga invitato a sloggiare.
A causa della devastante libera circolazione delle persone, a 500 milioni di cittadini UE è stato conferito il diritto di trasferirsi nella nostra piccola nazione. Ma se osiamo obiettare che la situazione non è più sostenibile, l’ex presidente nazionale del PLR (non del P$!) ci accusa di xenofobia. E’ evidente che c’è qualcosa che non va.
Perfino i consiglieri federali
La casta spalancatrice di frontiere è così istericamente attaccata al multikulti, così vogliosa di regalare la cittadinanza elvetica a candidati non integrati, che il doppio passaporto non può essere messo in discussione nemmeno per i politicanti a livello federale. Come sappiamo, la Lega ha sollevato il tema a Berna e la partitocrazia si è massa a strillare istericamente. Secondo il triciclo multikulti, perfino i Consiglieri federali devono poter avere il doppio passaporto!
E’ poi semplicemente penoso l’argomento addotto dai soldatini della casta che, con il doppio passaporto, sarebbe sempre possibile ritirare la cittadinanza elvetica allo straniero naturalizzato e rispedirlo nel paese d’origine, se commette gravi crimini. Operazione che non è fattibile per chi ha un solo documento.
Signori, ma chi credete di prendere per i fondelli? La partitocrazia rifiuta di espellere perfino i permessi B che delinquono. Ma adesso, per giustificare i doppi passaporti, vorrebbe farci credere che è intenzionata ad espellere… i naturalizzati? Suvvia, non facciamo ridere i polli! Proprio la partitocrazia, che blatera che non si può (sa po’ mia!) espellere i terroristi islamici se questi sarebbero in pericolo nel paese d’origine!
Tornare un tema
E’ ovvio che non ci siamo. E’ evidente che i doppi passaporti, e specialmente quelli dei politici, devono tornare ad essere un tema. Perché non si può lasciare il futuro del paese in mano a politicanti che non si sentono nemmeno abbastanza svizzeri da rinunciare alla cittadinanza d’origine. La votazione in Liechtenstein serva almeno a farci prendere coscienza che i doppi (o tripli) passaporti non stanno scritti nella Bibbia. Fare diversamente si può.
Lorenzo Quadri / MDD