Ottenere un passaporto svizzero potrebbe diventare più complicato per chi ha difficoltà con le lingue. In una mozione presentata il 19 dicembre, il Consigliere nazionale Jean-Luc Addor (UDC/VS) chiede requisiti più severi per ottenere la cittadinanza svizzera, in particolare per quanto riguarda la conoscenza di almeno una lingua nazionale.
Attualmente, la Confederazione Svizzera richiede un livello minimo di B1 (intermedio) per le competenze orali e A2 (pre-intermedio) per le competenze scritte, secondo il Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue (QCER). Questo non è sufficiente affinché una persona naturalizzata possa svilupparsi in piena autonomia, sostiene Addor.
Il deputato vallesano ritiene che la conoscenza della lingua parlata nel Paese sia "un fattore decisivo per l'integrazione, nonché per l'autonomia e l'indipendenza" di un richiedente la naturalizzazione. Addor auspica quindi che il livello minimo richiesto venga innalzato a B2 per lo svizzero francese parlato (avanzato) e a B1 per lo svizzero francese scritto (intermedio), ha dichiarato questa mattina alla radio RTS Première. Alla fine del 2023, il governo cantonale di Zugo ha reagito favorevolmente a una mozione dell'Unione Democratica di Centro (UDC) che formulava le stesse richieste.
Nella sua mozione, il rappresentante dell'UDC sottolinea inoltre che sapersi esprimere fluentemente nella lingua nazionale contribuisce a prevenire il separatismo e promuove la naturalizzazione.
Nadra Mao, membro del comitato per l'Iniziativa per la Democrazia, ritiene che la proposta del rappresentante dell'UDC sia eccessiva. La trentenne sottolinea che molti svizzeri parlano fluentemente solo la loro lingua nazionale, senza che ciò ostacoli il buon funzionamento del Paese. Per lei, avere conoscenze di base per gestire la vita quotidiana è sufficiente. Considera questa mozione un fattore di discriminazione nei confronti di coloro che non hanno avuto l'opportunità di proseguire gli studi.





