Opinioni, 30 agosto 2020

Libera circolazione, ghigliottine e terrorismo di regime

Come da copione, l’establishment evoca scenari apocalittici nel caso in cui il prossimo 27 settembre l’iniziativa “di limitazione” dovesse venire approvata. Tenta in particolare di terrorizzare i cittadini con lo spauracchio della cosiddetta clausola ghigliottina.

La devastante libera circolazione delle persone è infatti legata agli altri 6 accordi del pacchetto “bilaterali 1” dalla clausola ghigliottina (cade un accordo, cadono anche gli altri).

Al proposito alcune considerazioni:

1) Da nessuna parte al mondo i trattati commerciali vengono vincolati alla libera circolazione delle persone. La stessa Svizzera ha concluso in tempi recenti accordi commerciali con Stati extra UE, ma nessuno di essi prevede la libera circolazione.

2) La clausola ghigliottina è un indegno ricatto dell’UE. Il fatto che sia stata accettata costituisce l’ennesima dimostrazione di pochezza di negoziatori e consiglieri federali genuflessi a Bruxelles.

3) Non è affatto detto che, in caso di decadenza della libera circolazione delle persone, la “mannaia” verrebbe applicata. Gli Stati dell’Unione europea non hanno alcun interesse a disdire 6 accordi da cui traggono vantaggi. Perché tutti gli accordi bilaterali, non solo la libera circolazione, sono principalmente nell’interesse dell’UE. Per cui, il terrorismo su automatismi e ghigliottine è solo un esercizio di propaganda mirato a turlupinare l’elettore. Del resto, il desolante copione non è nemmeno originale: lo abbiamo già visto ai tempi
della votazione sull’adesione allo SEE, nell’ormai lontano dicembre 1992. Quello che conta è la volontà politica. Gli interessi. E mantenere i restanti accordi bilaterali 1, anche senza la libera circolazione delle persone, è nell’interesse degli Stati UE.

4) Gli accordi bilaterali tra Svizzera ed UE sono circa 120, mica solo 7.

5) La libera circolazione senza limiti è in vigore dal 2007. Forse che prima di quella data la Svizzera era immersa nel medioevo? Forse che viveva di pastorizia? Certo che no! La nostra economia è sempre stata un’economia aperta. Prima dei bilaterali esportava più di adesso. E si procurava senza problemi la manodopera qualificata di cui aveva bisogno. Con la libera circolazione, per contro, arriva la manodopera di cui NON c’è bisogno, e che soppianta i lavoratori residenti.

6) I rapporti commerciali con l’Unione europea sono regolati in massima parte dall’accordo di libero scambio del 1972 e dai trattati conclusi nell’ambito dell’Organizzazione mondiale del commercio. L’importanza economica dei bilaterali è ampiamente, e di proposito, sopravvalutata. Facendo terrorismo sui “bilaterali in pericolo”, le maggioranze politiche euroturbo vogliono indurre i cittadini a subire tutte le prevaricazioni in arrivo da Bruxelles. Non caschiamoci! Il 27 settembre depositiamo nell’urna un SI’ convinto all’iniziativa per la limitazione. Senza alcun timore!

Lorenzo Quadri
Consigliere nazionale
Lega dei Ticinesi


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