150 personalità tra intellettuali, scrittori, artisti e pensatori ha firmato una lettera per denunciare quella che ritengono essere un clima di "gogna pubblica e ostracismo", di un "dibattito pubblico e della tolleranza delle differenze", messi in pericolo dal "conformismo ideologico". Detto in altri termini, queste persone, tutti quanti più o meno apertamente di sinistra, criticano il loro stesso campo per aver creato un ambiente in cui qualsiasi critica o deviazione dall'ortodossia di sinistra viene silenziata con minacce e campagne di boicotaggi.
Tra i firmatari della lettera aperta, pubblicata sul magazine Harper's, ci sono nomi ben conosciuti quali Noam Chomsky, Roger Cohen, Francis Fukuyama, il campione di scaccchi Garry Kasparov e Margaret Atwood. Oltre a questi, anche J.K. Rowling, duramente criticata di recente per le per sue affermazioni sui transessuali, e Salman Rushdie, costretto a nascondersi per anni a causa della fatwa
contro i suoi 'Versetti satanici'.
L'appello nasce dal clima nato dopo le proteste per la morte dell'afroamericano George W. Floyd, che ha scatenato un'onda emotiva di cancellazione del passato scomodo (quello schiavista, piuttosto che razzista o omofobo) e, per estensione, chiunque critichi o attacchi questa onda emotiva e distruttrice.
Il gruppo di intellettuali ha voluto celebrare nella missiva "le richieste più ampie di maggiore uguaglianza e inclusione nella società" scaturite dalle recenti proteste per la giustizia razziale, sottolineando però che oltre a queste si è "intensificata una nuova serie di atteggiamenti morali e impegni politici che tendono a indebolire le nostre norme di dibattito aperto e tolleranza delle differenze a favore del conformismo ideologico".
Una deriva, quest'ultima, che gli intellettuali respingono, esortando a rifiutare la chiusura in dogmi, censura e coercizione. "Le forze dell'illiberismo