La Cina non ha ancora finito di implementare il 5G ma già pensa al futuro. A Pechino si è iniziato a discutere con una certa insistenza sullo step successivo, anche se, al momento, il 6G esiste soltanto sulla carta. I ricercatori studiano giorno e notte la prossima generazione di tecnologia wireless; le autorità hanno promesso di mettere sul tavolo miliardi di dollari per consentirne lo sviluppo; le aziende sono pronte a rivoluzionare ancora una volta il loro modello di business. Eppure, tutto questo, appartiene a un mondo ancora lontano.
Prima di arrivarci, Pechino deve lasciarsi alle spalle la piaga del nuovo coronavirus ma, soprattutto, i suoi esperti hanno l’arduo compito di risolvere problemi piuttosto complessi. In altre parole, prima che il 6G possa diventare realtà, numerose barriere tecniche devono essere superate.
Una su tutte: trovare un modo affinché la trasmissione di onde elettromagnetiche di banda elevate sia ancora più veloce di Internet. Secondo alcune stime, le reti mobili di sesta generazione potranno infatti raggiungere, una volta affinate, la velocità di un terabyte al secondo. Ovvero un tasso 100 volte superiore alle migliori tecnologie esistenti.
I vantaggi bellici del 6G
Per affinare il 6G sarà necessario attendere almeno un decennio. Nel frattempo, come sottolinea il South China Morning Post, sul China National Defense News è apparso un articolo dal titolo eloquente: ”Se in futuro il 6G dovesse essere usato sul campo di battaglia”. Nel pezzo si sottolinea un aspetto fondamentale: in caso di guerra, maneggiare il 6G consentirebbe di avere un netto vantaggio tecnologico sugli avversari, oltre a un ricco potenziale da utilizzare nelle applicazioni militari. Un potenziale ancora più grande di quello derivante dal 5G.
Gli osservatori si sono subito fatti due domande. La prima: l’Esercito popolare di liberazione cinese sarebbe in grado di sostenere l’ambiziosa trasformazione che comporterebbe il 6G? La seconda: in che modo e fino a che punto potrebbe essere adottata la tecnologia wireless