Svizzera, 20 febbraio 2020

Mettere 'like' agli insulti su Facebook può avere conseguenze penali

Mettere "like" o condividere contenuti su Facebook può avere conseguenze penali se vi sono propositi diffamatori. Lo riporta l'ATS specificando che il Tribunale federale (TF) ha confermato in parte un giudizio concernente insulti rivolti ad un amante degli animali.

Nel 2018, il Tribunale cantonale di Zurigo ha condannato a una pena pecuniaria con la condizionale un uomo sulla quarantina per diffamazione ripetuta nei confronti dell'animalista Erwin Kessler. Mettendo "mi piace" e condividendo sulle pagine di altre persone, aveva sottoscritto le accuse di antisemitismo, fascismo e razzismo nei confronti di Kessler.

Nella sentenza pubblicata oggi, il TF ricorda che la propagazione
di propositi diffamatori costituisce una violazione della legge. Con i "like" e le condivisioni un utente contribuisce infatti a migliorare la visibilità di un contenuto sui social network. Nel caso concreto, è stato stabilito che i contenuti controversi hanno raggiunto persone al di fuori del circolo degli abbonati dell'autore iniziale.

La giustizia zurighese ha quindi reputato che vi fossero i presupposti di una propagazione del contenuto diffamatorio. L'Alta corte di Losanna ha comunque accolto il ricorso dell'imputato e rinviato il dossier all'istanza precedente, poiché il tribunale zurighese non ha consentito all'uomo di provare che le affermazioni condivise fossero veritiere.

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