LUGANO – Svizzera e Italia tornano ad affrontarsi nella fase finale di una competizione internazionale. Non succedeva, pensate, dai Mondiali del Cile del 1962. Ben 57 anni fa. Altro mondo, altro calcio: la lunghissima trasferta andina (povera e fallita economicamente) fu oggetto di furiose polemiche: la FIFA ed alcune federazioni che ne contestarono la scelta. Alla fine, però, tutti dovettero abbassare la testa ed accettare il diktat di Sir Stanley Rous, presidente dell’entità internazionale.
Altro calcio si diceva: talento, tanta classe (c’erano Pelè, Garrincha e questi due nomi bastano per definire il momento storico), il calcio muscolare era ancora ripudiato… un Mondiale “cattivo” e che non verrà certamente ricordato fra i migliori. Arbitraggi scadenti e casalinghi, e atteggiamenti rodomonteschi da parte dei componenti della squadra cilena, che nel match contro l’Italia diedero sfogo a tutte le loro frustrazioni per le critiche che alcuni giornalisti di fede azzura fecero al Cile-Paese.
In quel contesto la Svizzera si trovò a mal partito: inserita nel girone degli “anfitrioni” e delle temibilissime Germania e Italia, non riuscì a conquistare nemmeno un punto. Nel match di consolazione contro la nazionale dell’allora Bel Paese, beccò poi un clamoroso 3-0. Ci saremmo rifatti tanti anni dopo nelle qualificazioni ai Mondiali del 1994, battendo la nazionale di Sacchi a Berna (gol storico e memorabile di Hottiger). Ma quella