Un anno di gilet gialli. Sabato dopo sabato, le manifestazioni in Francia che presero il via il 17 novembre 2018 nate sui social network, si sono amplificate in un’estesa rivolta popolare che ha sconvolto il governo francese e l’Europa. Tutt’altro che “tranquillo” il primo anniversario del movimento celebrato oggi a Parigi: come riporta l’agenzia stampa LaPresse, secondo i dati aggiornati alle 16, sono 105 le persone fermate nella capitale francese. Dopo gli scontri avvenuti a metà giornata a place d’Italie, nel XIII arrondissement, fra dimostranti vestiti di nero e forze dell’ordine, la piazza è stata evacuata.
Sempre secondo quanto riporta Bfmtv, alcuni pompieri sono stati presi di mira con lanci di sampietrini, il che ha ritardato il loro intervento per spegnere le fiamme appiccate a bidoni dell’immondizia e auto L’Eliseo ha fatto sapere che il presidente della Repubblica, Emmanuel Macron, “segue con attenzione quanto sta accadendo a Parigi”. “Il presidente – si apprende – constata che non ci sono molti gilet gialli a place d’Italie, ma soprattutto dei casseur”.
Gli scontri nel corso della giornata non si sono placati: come riporta la stampa francese, alcuni manifestati dei gilet gialli hanno fatto irruzione nel centro commerciale delle Halles a Parigi, dove sono stati lanciati petardi. Secondo Le Parisien, inoltre, decine di dimostranti hanno divelto gli arredi urbani per affrontare la polizia in seno alle galleria commerciale.
Il movimento un anno dopo
Il movimento dei gilet gialli scese in strada per la prima il 17 novembre 2018 contro la diminuzione del potere di acquisto e quelle che vengono definite le “eco-tasse” volute dal governo Macron. Oltre all’aumento della benzina e del gasolio, il governo si è infatti mosso per abbassare i limiti di velocità, aumentare i dispositivi per controllarne il rispetto e introdurre incentivi per le auto elettriche o ibride. Come riporta Il Messagero, a un anno di distanza, il movimento è tutt’altro che morto. “Quello che è incredibile è che esistiamo ancora, non che siamo meno numerosi”, sottolinea Priscilia Ludoski, una delle portavoce di un movimento. I 17 miliardi tra aiuti e sgravi fiscali concessi da Macron, sottolinea Il Messagero,