Il Canton Ginevra in futuro non accetterà più allievi residenti al di fuori del cantone, in stragrande maggioranza frontalieri. Il Consiglio di Stato ginevrino ha infatti annunciato mercoledì che dall'inizio dell'anno scolastico 2026, gli studenti residenti fuori dal cantone non saranno più ammessi nelle scuole di Ginevra. La misura riguarda tutti i livelli, ovvero la scuola primaria, secondaria e post-obbligatoria, che attualmente accolgono 2'521 lavoratori transfrontalieri. Per gli studenti che già frequentano la scuola a Ginevra è previsto un periodo di transizione per permettere loro di completare l'attuale ciclo di istruzione.
Il Consiglio di Stato ha giustificato la sua decisione con la mancanza di posti per gli allievi delle scuole pubbliche. Secondo lui, "le misure adottate negli ultimi anni (costruzione di padiglioni temporanei, innalzamento di edifici, nuovi orari di lezione mattutina) non sono più sufficienti a garantire condizioni quadro adeguate e la pressione demografica e migratoria sul territorio non si attenuerà negli anni a venire".
Dall'inizio dell'anno scolastico 2019, Ginevra applica il principio della scuola nel luogo di residenza, ma con disposizioni transitorie piuttosto flessibili: gli studenti transfrontalieri che hanno iniziato la scuola a Ginevra possono completarla lì; e potevano iscriversi anche coloro il cui fratello o sorella frequentava già una scuola di Ginevra, a condizione che almeno uno dei due genitori fosse soggetto all'imposta sul reddito nel cantone.
La decisione delle autorità ginevrine ha scatenato l'ira di quelli francesi. A nome dei rappresentanti eletti della Ginevra francese, Christian Dupessey, presidente del Polo metropolitano e sindaco della cittadina di confine Annemasse, denuncia quella che definisce “una misura brutale”. Questa decisione è stata presa "senza previa consultazione" e ha "gravi conseguenze per le famiglie e le autorità francesi", ha affermato il rappresentante eletto francese in un comunicato trasmesso giovedì. Il sindaco di Annemasse rileva inoltre che il territorio della Ginevra francese subisce già una forte pressione su tutti i suoi servizi pubblici, data la forte attrattività della Svizzera, l'elevato costo della vita e la difficoltà di trovare un alloggio per i dipendenti in euro.
"Non è con decisioni unilaterali che miglioreremo la governance della Grande Ginevra", aggiunge Dupessey che chiede un ritorno ai principi e agli obiettivi concordati dai rappresentanti eletti francesi e svizzeri nel quadro della Grande Ginevra e degli organismi di cooperazione transfrontaliera.