Opinioni, 12 novembre 2019
Via la convenzione e via anche la libera circolazione
Secondo il presidente della Regione Lombardia Alessandro Fermi, la Convenzione tra Svizzera ed Italia che regola i ristorni dei frontalieri sarebbe perfettamente attuale.
Evidentemente, il signor Fermi è in vena di battute.
Tale Convenzione sarà forse attuale per i vicini a sud, che se ne avvantaggiano “alla grande” a spese del Ticino. Tanto più che in Consiglio di Stato, incomprensibilmente, non si trova una maggioranza disposta a bloccare i ristorni appoggiando la proposta leghista in tal senso. Ma di certo non è attuale per noi.
La Convenzione del 1974 è infatti stata sottoscritta quando:
- Non c’era la libera circolazione delle persone
- Era in vigore il segreto bancario
- Il Belpaese non aveva inserito la Svizzera su liste nere, grigie o zebrate. Questi presupposti non sono più dati da anni, sicché la Convenzione
deve saltare. E’ evidente che su questo chiodo si continuerà a battere ad oltranza. Tanto più che:
- L’Italia rifiuta di sottoscrivere il nuovo accordo sulla fiscalità dei frontalieri
- L’accordo sottoscritto con l’Austria (post-libera circolazione) prevede ristorni assai inferiori: il 12.5%, contro il 38.8% graziosamente concesso alla Penisola
- Il Lussemburgo, per i suoi frontalieri, non versa assolutamente nulla!
Quindi, via la convenzione del 1974 e via anche la devastante libera circolazione delle persone voluta dalla partitocrazia, che ha provocato l’invasione del Ticino con 70mila frontalieri. In qualsiasi altro posto al mondo – ed in particolare in Italia! - con una situazione del genere, la gente sarebbe già scesa in piazza con i forconi.
Lorenzo Quadri
Consigliere nazionale
Lega dei Ticinesi