Si avvicina la fine di settembre e con essa l’annuncio, ormai diventata consuetudine annuale, dell’ennesimo aumento dei premi di cassa malati. Se pensiamo che nel 1996 il premio medio era di 176 Fr al mese e lo confrontiamo con quello odierno, è evidente che il sistema galoppa verso l’infinanziabilità.
I premi di cassa malati non seguono l’evoluzione dei costi, le riserve vengono travasate da un Cantone all’altro, oltre ad essere pompate, la lobby assicurativa dispone di uno strapotere sulla formazione dei premi, i manager delle casse malati guadagnano stipendi vicino al milione di franchi annui. In più, le Camere federali sono farcite di deputati che sono contemporaneamente lobbisti delle assicurazioni malattia. Il primato lo detiene il PLR. Non a caso Ignazio Cassis, quando era capogruppo dell’ex partitone nel parlamento federale, di lavoro faceva proprio il lobbista dei cassamalatari.
Il sistema dei sussidi per la riduzione del premio, che sono una parte integrante della LAMal, dal momento che questa non tiene conto della forza finanziaria degli assicurati, diventa sempre più confuso e non trasparente. Le ultime riforme cantonali hanno portato ad un aumento dei beneficiari di sussidi ma contemporaneamente ad una riduzione del sussidio medio per caso, quindi i sussidi diventano meno incisivi e più ad innaffiatoio.
Per questo la Lega dei Ticinesi sostiene la necessità della creazione di una cassa malati unica e pubblica. All’inizio degli anni duemila, il Nano lanciò un’iniziativa popolare per la creazione di una cassa malati cantonale. La partitocrazia in Gran