Opinioni, 14 settembre 2019

PLR sempre più uguale al PS

Si è appena appreso che il 40% dei disoccupati stranieri presenti in Ticino (che sono la metà dei disoccupati complessivi) dispongono di un permesso B. Ovvero, sono immigrati che hanno ottenuto di stabilirsi in Svizzera perché avevano un posto di lavoro. Una percentuale del genere conferma il sospetto che parecchi di questi dimoranti arrivino da noi con contratti di lavoro farlocchi. Contratti, cioè, destinati a durare il tempo di staccare il permesso o poco più.

Dopodiché: tutti ad iscriversi alla disoccupazione elvetica! Davanti ad una situazione del genere, il PLR non trova di meglio che mettersi ad inveire tramite atto parlamentare contro l’odiato leghista Norman Gobbi perché effettuerebbe troppi controlli… sui permessi B, che non verrebbero oltretutto rilasciati con la “largesse” auspicata dagli spalancatori di frontiere dell’ex partitone. Sicché, esattamente come i compagni del P$, i liblab vogliono l’invasione senza alcun
controllo.

Dentro tutti, anche a carico del nostro Stato sociale! Da ricordare che l’ex partitone, assieme a PPD e PSS, brama di sottoscrivere lo sconcio accordo quadro istituzionale (che il PLR ha definito addirittura: “l’accordo della ragione, da firmare subito”), il quale porterà con sé la direttiva UE sulla cittadinanza. Conseguenza: tutti i migranti economici che sono cittadini di un Paese dell’Unione europea potranno trasferirsi in Svizzera ed attaccarsi alla mammella della nostra socialità, senza più temere di venire allontanati.

Ormai il PLR è diventato immigrazionista come il PSS. Se si pensa poi che il tandem PLR-PSS nei giorni scorsi in Consiglio nazionale è pure riuscito ad esprimersi compatto contro il divieto di finanziamenti esteri alle moschee, ci si accorge che l’ex partitone, non contento di spalancare le frontiere, favorisce anche l’avanzata islamista.

Lorenzo Quadri  

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