Svizzera, 16 maggio 2019
Berna offrirà 12'000 franchi a chi assume un rifugiato
Il Consiglio federale ha presentato ieri un progetto pilota volto a favorire l'assunzione di rifugiati. L'obiettivo è ridurne la dipendenza dall'aiuto pubblico, quando quasi il 90% di essi dipende dall'assistenza (86,3% nel 2017) e i costi che ciò comporta per le casse pubbliche.
In dettaglio, il progetto intende ricompensare chi assume rifugiati con un importo pari a 12'000 franchi l'anno, per un totale di 300 assunzioni. Il costo dell'operazione è di 11,4 milioni di franchi nell'arco di 3 anni.
Ma il progetto non fa l'unanimità. Da una parte a sinistra si lodano le intenzioni del Consiglio federale. "Per integrarsi a livello sociale bisogna anche integrarsi nel mondo del lavoro", ha commentato ad esempio la Consigliere nazionale socialista
Silvia Schenker al portale "20 minuten", secondo cui la spesa potrebbe, presto o tardi, diventare un risparmio "in questo modo si risparmia anche: una persona che lavora allo Stato costa assai meno di una che prende l'Assistenza".
Più critico invece l'Udc, che critica la mancanza di considerazione per i lavoratori svizzeri: "in linea di massima approvo i rifugiati che vogliono rimboccarsi le maniche e si trovano un lavoro", spiega il consigliere nazionale Franz Grüter, "mi sembra però che qui ci sia una discrepanza evidente riguardo a quanto la Confederazione sia disposta a spendere per loro rispetto ai propri cittadini". Per Grüter, infatti, gli sforzi della Confederazione dovrebbero essere indirizzati piuttosto verso i lavoratori over 50.