*Dal Mattino della Domenica. Di Luca Filippini (presidente Federazione sportiva svizzera di tiro)
Le ulteriori restrizioni che ci vogliono propinare provengono dalla direttiva UE sulle armi, nata dopo i barbari attacchi a Parigi e nel resto del continente: scopo della direttiva è combattere il terrorismo. Uno scopo nobile, non c’è che dire. Purtroppo tutte le misure proposte e riprese anche nella nostra legge non toccano altro che i cittadini onesti e non impediranno alcun attentato! Infatti, non uno degli attentati che hanno poi dato origine alla direttiva è stato fatto con armi legali; no, hanno usato armi già proibite, illegali e contrabbandate da paesi ex sovietici e per mezza Europa come pure esplosivi, camion, ecc. La soluzione per impedire tutto ciò? Proibire le armi legali ai cittadini onesti.
A noi sembra che qualche cosa non torni… Dunque si tratta di una legge ingiusta, inutile e liberticida. Ma allora perché dovremmo accettarla? Ci dicono che altrimenti ci buttano fuori da Schengen… Un NO obbligherebbe invece il Consiglio federale (CF) a trattare con l’UE per trovare una “soluzione pragmatica” per restare in Schengen; era previsto già così dal CF che lo ha comunicato in modo chiaro nel messaggio del 2004 alle camere federali. Anche nel libretto della votazione su Schengen il CF aveva assicurato che per essere in Schengen non c’era la necessità della clausola del bisogno né di inasprimenti alla nostra legge sulle armi. Dire che un NO mette in causa Schengen non ha dunque alcun fondamento razionale.
Questa legge viola inutilmente un diritto fondamentale dei cittadini: tutte le misure proposte non servono