Ticino, 01 maggio 2019
Chiesa: "I nostri lavoratori perdono i diritti e nessuno ne parla"
*Di Marco Chiesa
Oggi primo maggio, festa dei lavoratori, un sincero augurio va fatto a chi il lavoro non ce l’ha e non riesce a trovarlo! Dumping salariale, annunci riservati a soli frontalieri, effetto di sostituzione tra indigeni e stranieri, pressione sui salari, precarizzazione, sottoccupazione, aumento dell’assistenza hanno una causa ben precisa: la libera circolazione delle persone. Peccato che i sindacati non vogliano, e non abbiamo mai voluto, garantire la preferenza indigena ai lavoratori del nostro Paese e non intendano tutelarli rispetto ai lavoratori esteri. Qualche malizioso pensa che sia a causa del fatto che vi siano molti impiegati stranieri che pagano volentieri le quote associative

ai sindacati. Si sa il cane non morde la mano del padrone!
Fino al 2008, prima di poter ottenere un permesso di lavoro, era obbligatorio verificare se il profilo ricercato era già presente tra i lavoratori indigeni, e se del caso dargli la preferenza nell’assunzione. Il datore di lavoro doveva inoltre dimostrare di non aver avuto la possibilità di formare una risorsa indigena prima di poter impiegare uno straniero.
Ma di questi diritti persi dai nostri lavoratori, sacrificati col beneplacito di partiti e sindacati, durante il primo maggio, nessuno ne parla più! Verità scomode per gli amici dell’Unione europea!
*Consigliere Nazionale UDC