Svizzera, 02 marzo 2019

Poliziotto condannato per aver inseguito dei criminali, "gli agenti ormai lavorano con un piede in prigione"

Nella polizia svizzera ci sarebbe viva preoccupazione dopo che un agente ginevrino è stato condannato per aver inseguito dei ladri ad una velocità superiore al consentito (126km/h su un tratto limitato a 50km/h).

Questa condanna sta causando molto dibattito all'interno della polizia, ha detto venerdì a "20 Minuten" il consigliere nazionale Adrian Wüthrich (PS / BE), presidente dell'Associazione di polizia bernese. Gli agenti ora avrebbero paura di trovarsi in prigione se inseguono l'autore di un crimine. "Così alcuni poliziotti ci pensano due volte prima di mettersi allinseguimento", dice.

Il consigliere nazionale dell'Udc Andrea Geissbühler, lei stessa un'ufficiale di polizia, ritiene che gli agenti abbiano un "mezzo piede in prigione". "Fermare un criminale era già un'operazione complessa. Ora ci si complica anche la parte dell'inseguimento".

Anche la Federazione svizzera dei funzionari di polizia (FSFP) critica il giudizio. "Se questa pratica
continua, alla polizia verrà impedito di svolgere correttamente il proprio lavoro", ha affermato la presidente Johanna Bundi Ryser. Bundi Ryser deplora il fatto che i tribunali non praticherebbero il principio di proporzionalità allo stesso modo. "I nostri agenti valutano in modo responsabile e caso per caso se un reato di eccesso di velocità è appropriato", sostiene.

Johanna Bundi Ryser chiede quindi un ripensamento della legge sul traffico stradale in modo che gli agenti di polizia siano di fatto più protetti. Andrea Geissbühler aggiunge: "Altrimenti, la sicurezza pubblica non sarà più garantita".

Di altro avviso invece il consigliere nazionale socialista Thomas Hardegger, che difende l'attuale sistema. "La legge rende gli agenti consapevoli del fatto che non hanno il diritto di muoversi liberamente ovunque", dice. Secondo lui, i giudici sono perfettamente in grado di valutare la proporzionalità dei reati di eccesso di velocità, anche quando si tratta di agenti di polizia.  

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