Sport, 30 dicembre 2018
A lezione di Klasen: Ireland osserva e prende nota
Lo svedese sta disputando una Spengler superlativa con la maglia del Davos: i bianconeri potrebbero riabbracciare fra pochi giorni un giocatore ritrovato
DAVOS – Assist e gol. Giocate di alta classe e tocchi di una qualità eccelsa: Linus Klasen non lo scopriamo certo ora. Non lo stiamo scoprendo certo alla Spengler, dove è già stato uno dei protagonisti nelle edizioni disputate con la maglia del Lugano (2015 e 2016), ma “sotto l’albero di Natale” stiamo riammirando quelle doti, quella visione di gioco, quei colpi che sembravano andati persi negli ultimi mesi.
Lo svedese quest’anno – così come gli era già successo lo scorso anno nei playoff – sta giocando poco. Davvero molto poco. E se durante la post season scorsa la scelta di Ireland era di facile comprensione (con Lapierre, Lajunen, Johnston e Sanguinetti aveva trovato l’amalgama giusta tra stranieri e svizzeri), questa volta si fa più fatica a capirne le motivazioni. È vero, il buon Linus dopo quella tremenda commozione cerebrale subita a Langnau lo scorso anno ha fatto fatica a tornare a giocare sui suoi livelli… ma è innegabile che in questo campionato

sia l’unico straniero del Lugano che viaggi a una media vicina a 1 punto a partita (10 in 11 match disputati).
C’è da dire che i ritmi e le difese che stiamo ammirando, come di consuetudine, alla Spengler siano meno intensi e di tutto ciò il 32enne di Stoccolma non può che beneficiarne. Quando ha il disco sul bastone si sa che qualcosa può sempre accadere e i tifosi del Davos, gli amanti dell’hockey e i sostenitori della Spengler lo stanno capendo ancora una volta.
Questa sera lo svedese proverà a trascinare i grigionesi verso la finale, affrontando il KalPa Kuopio, e tra gli interessati ci saranno anche i tifosi del Lugano e lo stesso Greg Ireland: se il torneo davosiano dovesse riuscire a ridare la giusta spinta a Klasen, se lo svedese dovesse tornare più determinante che mai alla Cornèr Arena, se il numero 86 riuscisse a tornare nuovamente incisivo anche con la maglia bianconera, ecco che tutto il complesso sottocenerino potrebbe sorridere e benedire la Spengler.