A Lanfang, in Cina, quest’anno è stato proibito ogni festeggiamento legato al Natale. L’ordine arriva dall’alto, precisamente dall’Ufficio per la Gestione Urbana locale. Nella direttiva sono vietate feste pubbliche, alberi di Natale, luminarie, cartelloni. Ma anche promozioni commerciali a carattere natalizio. Proprio quest’ultimo aspetto sarebbe uno dei più rilevanti, quello che avrebbe fatto scattare la mannaia delle autorità.
Il caso Lanfang
Nelle quattro categorie in cui vengono suddivise le città cinesi, con poco più di 4 milioni di abitanti, Lanfang appartiene al secondo livello. Un nucleo medio-alto, quella che viene definita città-prefettura. Negli ultimi anni le città sono in competizione tra loro per farsi notare dal governo centrale. Chi per l’ottima qualità della vita, chi per la pulizia nelle strade, ogni città ambisce a essere riconosciuta per un motivo specifico. I dirigenti locali avrebbero vietato il Natale per eliminare tutte le attività commerciali illegali a esso correlate. Sfruttare il Natale per ingrassare le tasche a spese del partito è intollerabile. Senza gli illeciti collegati al periodo natalizio – secondo i dirigenti – Lanfang rappresenterebbe un’eccellenza e avrebbe elevate possibilità di ambire al premio triennale di “città civilizzata” in materia di ordine, pulizia e rispetto della legge.
Controllo sociale
Nel periodo clou compreso tra il 23 e il 25 dicembre i funzionari locali ispezioneranno i negozi per assicurare il rispetto della direttiva. Anche i cittadini fanno la loro parte. Il governo ha chiesto loro di segnalare manifestazioni natalizie non autorizzate. Anche qui, dunque, procedono gli esperimenti di controllo sociale. Uno strumento che Pechino sta usando sempre più spesso per plasmare una nuova Cina. Attenzione però a trattare il caso Lanfang in modo superficiale e miope.
Una tradizione occidentale
Due sono le considerazioni da fare quando si parla del Natale in Cina: l’aspetto occidentale di questa festa e il suo carattere religioso. In merito al primo punto il Dragone non ha mai proibito espressamente ai propri cittadini di festeggiare il Natale. A Pechino e Shanghai il clima è quello che si può respirare in ogni capitale d’Europa: luci, Babbo Natale e tanti regali. Si potrebbe poi aprire una parentesi: