Svizzera, 17 dicembre 2018

Moschee in Svizzera, un musulmano denuncia una radicalizzazione insidiosa

È una testimonianza interessante quella che riporta oggi “Le Temps”, dove un tunisino, musulmano credente, residente a Losanna denuncia un clima di radicalizzazione nelle moschee in Svizzera. Questo gerontologo in pensione vive nella paura da cinque anni, dal giorno in cui, facendo le sue abluzioni alla moschea di Petit-Saconnex a Ginevra (nella foto), è un osservato speciale a causa dei suoi gesti "non conformi". Rispondendo che è così che viene fatto in Tunisia, viene poi trattato come una spia dagli altri frequentatori della moschea.

Da quel giorno, l'uomo ha seguito da vicino l'evoluzione della sua religione in Svizzera. Quello che viene praticato nel nostro paese sarebbe un “islam fuorviato, sotto l'influenza del wahhabismo” sostiene l'uomo che ha voluto rimanere anonimo e che ora prende le distanze da come viene praticata la sua religione in Svizzera. "L'Islam è parte di me, della mia vita, ma sta iniziando a diventare un corpo estraneo a me. Sta diventando un'arma contro noi musulmani".

L'uomo ha deciso di parlare, "perché amo questo paese e ho paura per i
giovani". Ad esempio, racconta la disavventura vissuta mentre lavorava come capo dipartimento in un ospedale. Un infermiere musulmana si era rifiutato di servire il maiale ai pazienti. "Intollerabile", esclama. "Per sempre più musulmani svizzeri, tutto è proibito, tutto è nero e gli altri sono il diavolo".

"Le autorità svizzere devono prendere provvedimenti"

Il tunisino è preoccupato per l'estremismo che sta conquistando le moschee svizzere e da tempo ha deciso di non frequentarle più. Ma ascolta i sermoni registrati dai fedeli e non gli piace quello che sente e quello che gli viene riferito, "discorsi sempre in arabo, di un'altra epoca, ripugnanti per gran parte dei musulmani, che spingono verso una sorta di rassegnazione e chiusura intellettuale".

Per lui, gli effetti di questa radicalizzazione si faranno sentire fra pochi anni sulla società. E sottolinea cosa si aspetta dalla Svizzera: "Che le autorità svizzere prendano ogni precauzione per prevenire la diffusione dell'ideologia estremista e favorire il disgelo di questa glaciazione di pensiero".

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