Magazine, 25 luglio 2018
Tra mito e leggenda, la storia del balestiere che scoccò la freccia della libertà
Tell, un eroe fino alla fine
Un tuffo nel passato- Tra le leggende che animano il cuore svizzero, Guglielmo Tell è sicuramente uno dei massimi eroi nazionali.
La leggenda di questo uomo ci trasporta tra il XIII secolo ed il XIV secolo nel Canton Uri, più precisamente a Burglen, luogo natale della famiglia Tell. Umile famiglia che viveva di caccia e questo rese Gugliemo un abilissimo tiratore.
Nel 1307 il funzionario della famiglia degli Asburgo, Albrecht Gessler fece erigere nelle principali piazze dell’impero il Cappello Imperiale. Davanti a questo simbolo dell’autorità, chiunque passasse aveva l’obbligo di inchinarsi e riverirlo.
Tell mentre passava nella piazza pubblica di Altdorf ignorò il fatidico cappello, e non sfuggendo agli occhi delle autorità, si ritrovò nei guai e venne condannato a morte! Chiamato in piazza il giorno seguente, dovette giustificare il suo atto ma convinto del suo gesto non si chinò al potere vigente. La sentenza finale fu la morte ma, con una condizione: Se Tell avesse centrato con la balestra una mela posta sulla testa del proprio figlioletto l’accusa si sarebbe sciolta.
Il futuro eroe nazionale accettò

la sfida, e con mano ferma scoccò la freccia che centrò il frutto salvando non solo la sua vita, ma anche quella del figlio. Dopo l’esecuzione della prova però venne trovata nelle tasche del “glorioso” condannato una seconda freccia, destinata a colpire in modo fatale il tiranno. Arrestato all’istante venne trasportato verso Küssnacht, una tetra prigione posta su un’isola nel lago di Zugo.
Durante la traversata un’impetuosa tempesta si scagliò sull’imbarcazione mettendo a repentaglio la vita di tutti. Il temerario Tell non si rivelò solo un abile tiratore ma anche un bravissimo timoniere, e prendendo posizione durante la tempesta salvò l’equipaggio e scappò nascondendosi per tre giorni, l’ultimo giorno a Küssnacht nascosto dietro ad un albero diede ancora prova del suo coraggio e dei suoi valori, scoccando una freccia fatale a Gassler.
Il nome di Guglielmo Tell assieme alle sue gesta ed imprese inizia a varcare le vallate Alpine, incoraggiando la popolazione a rivendicare la propria indipendenza e libertà.
Secondo la leggenda l’eroe nazionale morì attorno al 1350, salvando un bambino precipitato nelle gelide acque del fiume Schächen.