Svizzera, 10 luglio 2018

Esplodono i doppi passaporti: aumento del 40% in otto anni!

Ohibò, perfino la blasonata NZZ (Neue Zürcher Zeitung) si è resa conto dell’esplosione dei doppi passaporti in Svizzera. Ma come: non erano tutte balle della Lega populista e razzista?
Nei giorni scorsi infatti la testata zurighese, ma guarda un po’, ha dovuto constatare che negli ultimi anni c’è stata una vera impennata dei doppi passaporti. Il loro numero è aumentato del 40% in 8 anni. Gli svizzeri (?) con nazionalità plurima sarebbero infatti 1.5 milioni. Se poi aggiungiamo che nel nostro paese un quarto della popolazione è straniera, una qualche domandina nasce spontanea. A maggior ragione in Ticino, dove gli stranieri sono un terzo degli abitanti e dove entrano ogni giorno oltre 65'500 frontalieri e svariate migliaia di padroncini e distaccati.
Tirando le somme, è quindi evidente che i ticinesi sono già minoranza in casa loro. In questo sfigatissimo Cantone ci sono infatti più lavoratori stranieri che ticinesi. E se aggiungiamo i neo-svizzeri…

Lo sbaglio

E’ evidente che l’errore è stato quello di autorizzare la doppia cittadinanza nel 1992. Il che, assieme alle naturalizzazioni facili sotto la pressione del ricatto morale – se un legislativo osa rifiutare il passaporto rosso ad un candidato, i soldatini del pensiero unico spalancatore di frontiere e multikulti iniziano subito a strillare istericamente al “razzismo” - ha portato alla concessione della cittadinanza elvetica ad una valanga di stranieri dall’integrazione dubbia e dalla motivazione ancora più dubbia. Basti pensare che anche i ragazzotti musulmani che rifiutavano di dare la mano alla docente perché donna erano in predicato di ottenere il passaporto rosso. E più vicino a noi, a Lugano, la maggioranza del Consiglio comunale è di recente riuscita ad approvare la concessione dell’attinenza comunale ad una candidata con un debito di mezzo milione nei confronti dello Stato sociale. E questo malgrado il preavviso negativo del Municipio (il mondo che gira al contrario).

Pezzo di carta?

E’ evidente che la possibilità della doppia (o tripla, o multipla…) cittadinanza trasforma il passaporto rosso in un semplice pezzo di carta. Un nuovo documento da aggiungere a quello (o quelli) che già si possiedono, così da tirar fuori ora l’uno ora l’altro a seconda della convenienza del momento. Sarebbe poi interessante sapere quante domande di rendite d’invalidità vengono “improvvisamente” depositate da persone naturalizzate di fresco con motivazioni fumogene
e difficilmente verificabili (mal di schiena, problemi psichici…). Qui si potrebbe aprire un lungo capitolo sui medici compiacenti; oppure sui medici che vengono minacciati affinché emettano il certificato voluto. Si ricorderà inoltre che qualche anno fa la ditta incaricata di verificare le rendite AI svizzere di taluni cittadini balcanici – non si sa se naturalizzati o meno – tornati nella Patria natìa dovette rinunciare al mandato a seguito delle minacce ricevute.

Politici federali con il piede in più scarpe

Che perfino dei politici a livello federale abbiano più passaporti è a dir poco scandaloso. Eppure ce ne sono. E nemmeno pochi. Ma sappiamo che per la partitocrazia va bene così: il triciclo PLR-PPD-P$$ ha infatti bocciato la mozione di chi scrive che chiedeva che i deputati alle Camere federali, ed i Consiglieri federali, avessero un solo passaporto. Hai capito i soldatini del pensiero unico? Perfino i Consiglieri federali con più nazionalità andrebbero bene! Rendere l’abbandono della nazionalità originaria presupposto per ottenere quella elvetica certamente non risolverebbe tutti i problemi di integrazione. Però almeno imporrebbe ai candidati di rinunciare a qualcosa. Ci sarebbe già un primo indicatore della reale motivazione degli aspiranti cittadini svizzeri. E, chissà come mai, c’è come il vago sospetto che, qualora i doppi (o tripli) passaporti non fossero più autorizzati, il numero delle richieste di naturalizzazione diminuirebbe drasticamente. Ciò che, tra l’altro, fornirebbe anche delle cifre più attendibili di quelle attuali sulla reale percentuale di popolazione straniera in Svizzera. Le naturalizzazioni facili servono alla casta anche per taroccare i dati dell’immigrazione.

Il cambiamento è possibile

Cambiare l’andazzo attuale non solo è necessario, ma è doveroso. Se si regalano passaporti rossi a chi della Svizzera se ne impipa alla grande, poi non meravigliamoci se il paese viene quotidianamente svenduto. Il problema, è evidente, va ben oltre la nazionale di calcio di cui parecchio si parla in questi giorni… Ricordiamoci inoltre che il Giappone ha il 2% di stranieri. E certamente non a seguito delle naturalizzazioni facili. Noi naturalizziamo a tutto spiano e ciononostante abbiamo ancora il 25% di popolazione estera. Anche il Paese del Sol Levante ha un problema di invecchiamento demografico. Ma non per questo spalanca le frontiere! Ulteriore dimostrazione che cambiare si può e si deve.

Lorenzo Quadri / MDD

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