Sport, 30 giugno 2018

Svezia-Svizzera: parlano i numeri e le statistiche

Nel girone di qualificazione le due squadre hanno segnato entrambe 5 reti: i rossocrociati nelle sole 10 volte che hanno trovato la porta, gli scandinavi ci sono riusciti 15 volte, ma loro sono più precisi…

TOGLIATTI (Russia) – Oggi pomeriggio il Mondiale entra definitivamente nella sua fase calda, quella fase che deciderà tutto: oggi scattano gli ottavi di finale. Ora ogni errore conta, ogni dettaglio può fare la differenza sulla strada che porta dritta dritta a Mosca. E i dettagli saranno determinanti anche nel nostro ottavo di finale, quello che martedì ci metterà di fronte alla Svezia.

I numeri, le statistiche non possono dire tutto, ma possono dare qualche indicazione sui valori visti in campo fino ad ora. Proviamo ad analizzarne qualcuno.

Reti: Svezia e Svizzera si presentano al loro ottavo di finale col medesimo numero di reti: 5. È vero che gli scandinavi possono contare su 2 rigori e su un’autorete… quindi, numeri alla mano, dovremmo essere superiori a loro sotto questo punto di vista.

Tiri e percentuali: La nostra Nazionale nelle prime 3 partite disputate ha calciato verso il portiere avversario in 38 occasioni, contro le 36 degli svedesi. Un numero comunque interessante e degno di nota, anche se la mira non è stata delle migliori: lo specchio della porta lo abbiamo centrato soltanto 10 volte (26%), contro le 15 dei nostri futuri avversari (45%).

Tenuta difensiva: 4 le reti incassate dalla nostra difesa – che dovrà fare a meno di Schär e Lichtsteiner – 2 quelle dei rocciosi svedesi che, anche nei playoff disputati contro l’Italia, avevano già mostrato di poter contare
su un reparto arretrato ben performante. Le uniche due reti – inoltre – sono state incamerate contro la Germania.

Svedesi fallosi ma puliti: I ragazzi di Andersson non guardano in faccia a nessuno, riescono a essere ruvidi ma nel contempo disciplinati. Così si spiegano i 44 falli commessi (contro i 40 nostri), che hanno portato a 5 ammonizioni (7 quelle elvetiche): ci possiamo quindi attendere una sfida fisica, determinata e coriacea, ma nello stesso tempo non cattiva.

Corsa e qualità: possiamo sorridere. La Svizzera l’ha mostrato in tutte e tre le partite disputate fino ad ora, uscendo sempre nel secondo tempo: fisicamente stiamo bene e i 324km percorsi in totale come squadra sono lì a dimostrarlo. I nostri prossimi avversari ne hanno coperti 314, ma con la metà dei nostri passaggi: Xhaka e compagni hanno spesso dimostrato un gioco arioso e nel contempo anche verticale, mettendo assieme 1579 passaggi (86% di precisione), contro gli 842 degli svedesi (78%).

Numeri e statistiche che magari possono dire poco, ma che possono confermare ciò che abbiamo sempre pensato: la Svizzera è una squadra che può contare su qualità tecniche e atletiche importanti, ma che potrebbe pagare duramente la vigoria e la fisicità molto accentuata dei “vichinghi” svedesi. Inoltre ci manca un vero e proprio terminale offensivo, mentre gli scandinavi possono sempre contare su Berg e Toivonen che qualche gol ogni tanto lo firmano…

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