L'amministrazione Trump ha annunciato martedì sanzioni contro cinque personalità europee impegnate nella regolamentazione del settore tecnologico e nella lotta alla disinformazione online, tra cui l'ex Commissario europeo Thierry Breton, che ha denunciato l'iniziativa come un'"ondata di maccartismo".
Le azioni di questi individui, a cui è stato vietato l'ingresso negli Stati Uniti, equivalgono a una "censura" a scapito degli interessi americani, ha giustificato il Dipartimento di Stato.
"Per troppo tempo, gli ideologi europei hanno condotto sforzi concertati per costringere le piattaforme americane a sanzionare le opinioni americane a cui si oppongono", ha dichiarato a X il Segretario di Stato americano Marco Rubio.
"L'amministrazione Trump non tollererà più questi palesi atti di censura extraterritoriale", ha aggiunto, denunciando "un complesso sistema di censura globale".
Tra i presi di mira c'è il francese Thierry Breton, ex ministro e ideatore della Direttiva europea sui servizi digitali (DSA), che ha ricoperto la carica di Commissario per il Mercato Interno dal 2019 al 2024, con ampie responsabilità, in particolare in materia digitale e industriale.
Breton denunciato su X quella che ha definito un'"ondata di maccartismo" negli Stati Uniti, riferendosi alla caccia alle streghe anticomunista guidata dal senatore statunitense Joseph McCarthy negli anni '50.
"Ricordiamo che il 90% del Parlamento europeo – eletto democraticamente – e tutti i 27 Stati membri hanno votato all'unanimità per il DSA", la legislazione europea sui servizi digitali, ha sottolineato. "Ai nostri amici americani: la censura non è dove pensate che sia", ha concluso.
Anche Jean-Noël Barrot, Ministro degli Esteri francese, ha dichiarato su X che "i cittadini europei sono liberi e sovrani e non possono accettare che le regole che governano il loro spazio digitale vengano imposte da altri".
Gli altri quattro individui sanzionati sono membri di ONG che combattono la disinformazione e l'odio online nel Regno Unito e in Germania.
In genere, gli europei non hanno bisogno di un visto per recarsi negli Stati Uniti, ma devono ottenere l'autorizzazione elettronica per il viaggio (ESTA).
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sta conducendo una massiccia offensiva contro le norme tecnologiche dell'Unione Europea che impongono regolamentazioni alle piattaforme, come la segnalazione di contenuti problematici, che gli Stati Uniti considerano una violazione della libertà di espressione.
L'UE, infatti, possiede l'arsenale legale più potente al mondo per regolamentare la tecnologia digitale. Washington si è particolarmente adirata per la multa di 140 milioni di dollari imposta dall'UE all'inizio di dicembre a X, il social network del miliardario Elon Musk, descritta da Marco Rubio come un "attacco a tutte le piattaforme tecnologiche americane e al popolo americano da parte di governi stranieri".





