TICINO - Nel pieno delle discussioni sui dazi americani e sulle mosse della nuova amministrazione USA, torna una domanda cruciale: la Svizzera avrebbe vantaggi a presentarsi a Washington insieme all’UE? L’intervista pubblicata dalla NZZ all’esperto di commercio Simon Evenett fornisce una risposta destinata a far discutere.
Evenett smonta infatti la narrativa di chi sostiene che Berna dovrebbe «andare in tandem» con Bruxelles: «No. Ed è evidente quale sia il motivo che si cela dietro tali affermazioni. Si tratta solo di un ulteriore tentativo di giustificare un'adesione all'UE». Parole nette, che segnano un distacco dalle posizioni turboeuropeiste.
Secondo l’esperto, la situazione è addirittura rovesciata: prendere le distanze dall’UE sarebbe un vantaggio. Bruxelles, spiega Evenett, è nel mirino di Washington per la regolamentazione delle catene di approvvigionamento, le norme digitali e le misure climatiche: «La Svizzera non è coinvolta in queste questioni».
La conseguenza? Mentre l’UE rischia un ulteriore inasprimento dei dazi del 15% attualmente in vigore, la Svizzera potrebbe essere trattata con maggiore flessibilità. «Sì, ne sono convinto», conclude Evenett, prevedendo che i dazi americani cresceranno più per l’UE che per il nostro Paese.





