UBS si prepara a lasciare la Svizzera? Da mesi, il colosso bancario è in disaccordo con il Consiglio federale e da tempo minaccia di trasferirsi negli Stati Uniti. A Washington, si sarebbero già discussi punti concreti.
Secondo il Financial Times, il presidente di UBS, Colm Kelleher, e il segretario al Tesoro statunitense Scott Bessent hanno tenuto colloqui a porte chiuse sulle possibili linee guida di un trasferimento della sede centrale della banca negli Stati Uniti. La testata britannica cita tre fonti vicine alla vicenda.
Alla base di questa tentazione di trasferimento vi è l'inasprimento dei requisiti patrimoniali che il Consiglio federale vuole imporre a UBS. La ministra delle finanze Karin Keller-Sutter chiede alla banca di avere altri 23 miliardi di dollari in fondi propri. Questo requisito rientra nell'inasprimento delle norme per le banche "troppo grandi per fallire", conseguenza diretta del crollo di Credit Suisse nel 2023.
Nonostante le minacce di delocalizzazione dalla grande banca, Karin Keller-Sutter è rimasta finora inflessibile. Tuttavia, il Ministro delle Finanze ha accettato di riprendere il dialogo e ha persino incontrato Colm Kelleher il 27 ottobre, come confermato dal suo ufficio a Blick. Anche la Segretaria di Stato Daniela Stoffel era presente a questo incontro.
Nonostante questo apparente allentamento delle tensioni, il Financial Times è categorico: sia Colm Kelleher che l'amministrazione Trump sarebbero ora aperti al trasferimento della sede centrale negli Stati Uniti. Finora, UBS ha sempre negato qualsiasi intenzione di voltare le spalle alla Svizzera. Oggi, la banca mantiene la sua posizione: "Come abbiamo ripetutamente affermato, intendiamo continuare a operare con successo come banca globale dalla Svizzera", ha dichiarato un portavoce a Blick.





