In Svizzera, quasi tre quarti della spesa sanitaria, pari a 65,7 miliardi di franchi all'anno, è dovuta a malattie non trasmissibili, ovvero patologie neurologiche, cardiovascolari, muscoloscheletriche e oncologiche. Uno studio commissionato dall'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) rivela che, di questi, 9,5 miliardi di franchi di costi sono generati esclusivamente da condizioni psicologiche.
Secondo questa analisi condotta dall'Università di Scienze Applicate di Zurigo, dall'Università di Lucerna e dall'Università di Scienze Applicate di Berna, le malattie neurologiche, in particolare la demenza, hanno rappresentato la spesa più elevata (10,8% dei costi sanitari totali), seguite dalle malattie cardiovascolari come ipertensione e ictus (10,4%) e dai disturbi di salute mentale come la depressione (10,4%). Nonostante i trattamenti costosi e avanzati, il cancro rappresenta solo il 6,9% dei costi sanitari.
Le malattie non trasmissibili (MNT) non solo mettono a dura prova il sistema sanitario, ma comportano anche perdite di produttività (ad esempio, assenze per malattia o riduzione dell'aspettativa di vita). Queste perdite sono causate principalmente da disturbi muscoloscheletrici (17,1%), malattie mentali (16,9%) e malattie cardiovascolari (7,3%), secondo un comunicato stampa dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP).
In Svizzera, 2,7 milioni di persone dai 15 anni in su sono affette da una delle cinque principali MNT (dati del 2017). Questa cifra rappresenta circa il 37% della popolazione. Se si includono le malattie mentali, questa cifra è ancora più alta. Uno stile di vita sano può contribuire a prevenire, o almeno a ritardare, l'insorgenza di queste malattie, afferma l'UFSP sul suo sito web.
In dieci anni i costi sanitari in Svizzera sono aumentati complessivamente del 37%, passando da 66,6 a 91,5 miliardi di franchi tra il 2012 e il 2022.





