RSI - Vi ricordate di quel collaboratore del DSS, originario di Palermo, che qualche anno fa aveva dato in escandescenze sulla sua pagina social scrivendo frasi come: “Vergogna Svizzera!” e “Lega, PLR, PPD fascisti e imbecilli”? Un personaggio giustamente finito nel dimenticatoio.
Ebbene, la RSI ha pensato bene di riportarlo alla ribalta. Giovedì 18 settembre a mezzogiorno, in una trasmissione dal titolo quantomeno bizzarro (“Alphaville”), la Rete Due gli ha concesso uno spazio spropositato per presentare il suo ultimo libro – che nessuno aveva chiesto – intitolato “I sonnambuli e i ribelli. Perché in Italia non c’è protesta sociale”.
Ignorato da tutti gli altri media, il nostro odiatore italico è invece stato accolto a braccia aperte dai kompagnuzzi della RSI. A fargli eco, un giornalista del quotidiano comunista Il Manifesto, presentato come filosofo.
Qualcuno vuole spiegare al direttore Timbal che gli stipendi di chi ciancia in questi studi radiofonici sono pagati col canone più caro del mondo, versato dagli svizzeri? Se la RSI vuole occuparsi delle beghe italiane, allora che i suoi ospiti e opinionisti vadano a lavorare oltreramina, invece di farsi mantenere con i soldi della nostra gente.