COPENAGHEN (Danimarca) – Il traffico aereo dell’aeroporto di Copenaghen è stato sospeso ieri sera, dopo l’avvistamento di più droni non autorizzati nello spazio aereo circostante. Stando alle autorità si sarebbe trattato di 2-3 velivoli di grandi dimensioni, osservati a partire dalle 20:06. La misura di emergenza ha portato alla chiusura dello scalo dalle 20:30, comportando di conseguenza lo stop ai decolli e agli atterraggi. Decine i voli dirottati verso altri aeroporti in Danimarca e nei Paesi vicini, mentre centinaia di passeggeri sono rimasti bloccati in attesa di nuove disposizioni.
La polizia ha confermato che le indagini sono in corso: i droni erano di grosse dimensioni e si fa sempre più concreta l’idea che si sia trattato di droni militari. L’aeroporto è stato riaperto alla 1, ma il mistero dei droni non si è concluso: per lo stesso motivo è stato chiuso lo scalo di Oslo, in Norvegia, riaperto tre ore più tardi.
Il presidente ucraino, Zelensky, tramite ‘X’ ha subito indicato la Russia come responsabile di questi droni, rendendo noto di aver affrontato l’argomento delle “violazioni da parte della Russia dello spazio aereo degli Stati della NATO anche il 22 settembre a Copenaghen”, con la direttrice del Fondo Monetario Internazionale, Kristaliana Georgieva.
Nella notte la polizia danese ha indetto una conferenza stampa, per spiegare l’accaduto ma le informazioni sono state poche. Dei droni non si sa né il numero né le dimensioni. Le forze dell’ordine non sono riusciti a vederli e sono volati via quando lo scalo danese è stato chiuso: resta difficile attribuire la colpa ai veri responsabili.
L’allarme a Copenaghen è arrivato solo pochi giorni dopo un altro episodio che ha colpito il settore del trasporto aereo. Il 20 settembre, infatti, diversi aeroporti europei sono stati interessati da un attacco informatico ai sistemi di check-in e imbarco. Stando ai dati diffusi, solo a Londra Heathrow sono stati registrati 140 voli in ritardo o cancellati.