SVIZZERA - Nei giorni scorsi il Consiglio federale ha stanziato 60 milioni per la gestione dei richiedenti l’asilo in Grecia, Bulgaria e Cipro e 192 milioni per progetti di “ricostruzione” in Ucraina. «Proprio mentre il presidente USA Donald Trump ha dichiarato che non manderà più soldi a Kiev! Quando si dice il tempismo…», ironizza Quadri. Intanto, non si sa ancora quanto arriverà al Ticino per l’alluvione in Vallemaggia, mentre nel 2026 il Cantone riceverà 15 milioni in meno di perequazione rispetto al 2025, con in più gli oneri scaricati dalla Confederazione sui Cantoni e sui Comuni.
Il quadro economico non è migliore. La classifica UBS sul potenziale di crescita vede Zugo in testa e il Ticino in fondo. «Il nostro Cantone è penalizzato dal mercato del lavoro: ovvero, ma chi l’avrebbe mai detto, dall’invasione da sud voluta dalla partitocrazia», afferma Quadri, sottolineando la contraddizione con la propaganda mediatica «spesso e volentieri prodotta da giornalisti frontalieri».
Mentre Zugo, Svitto e Nidvaldo annunciano sgravi fiscali, il Ticino resta tra i peggiori per competitività e rischia un ulteriore peggioramento se il 28 settembre dovesse passare l’iniziativa “del 10%” sui premi di cassa malati: «una tranvata fiscale, a spese in prima linea del ceto medio».
Sul fronte sanitario, i costi per la psicoterapia sono esplosi di centinaia di milioni dopo la riforma federale del 2022, che permette agli psicoterapeuti di fatturare direttamente. «Risultato: tutti dallo psicologo, tanto il conto lo paga la collettività! Magari a caccia di certificati facili per stare a casa dal lavoro», accusa Quadri. Un trend spinto da «centro-$inistra e media di regime (75% di giornalisti ro$$overdi) che montano la panna sul disagio».