Una mozione presentata al Consiglio federale dal consigliere nazionale Lorenzo Quadri (Lega dei Ticinesi) chiede al Governo di elaborare una base legale affinché il Parlamento possa vietare le attività dei movimenti “Antifa”.
Secondo Quadri, i movimenti cosiddetti “Antifa” (antifascisti) sono in realtà espressioni di intolleranza, violenza e fascismo (di sinistra) e cita quale esempio, la manifestazione tenutasi a Berna lo scorso mese di ottobre quando la città è stata messa “letteralmente a ferro e fuoco” da una manifestazione non autorizzata “pro Palestina”, che ha provocato danni per svariati milioni di franchi e aggressioni contro le forze dell’ordine. I manifestanti hanno perfino dato fuoco ad un ristorante storico, creando una situazione di serio pericolo.
“Anche in varie altre città svizzere – continua l'esponenten della Lega - sotto il pretesto del sostegno alla Palestina impropriamente mischiato all’ 'antifascismo', si sono registrate azioni violente. E’ altresì manifesto che la Palestina è solo un pretesto per mobilitare frange violente”.
Il fenomeno, sottolinea Quadri, è da anni nel radar del Servizio delle attività informative della Confederazione e le azioni violente riconducibili all’estrema sinistra si contano ormai a centinaia, mentre quelle legate all’estremismo di “destra” rimangono nell’ordine di grandezza delle singole unità.
Di conseguenza, “i movimenti Antifa costituiscono un pericolo per la democrazia, usando l’intimidazione e la violenza contro chi ha posizioni diverse dalle loro. In Italia nei giorni scorsi è stata assaltata la redazione di un giornale. In Francia sedi di partiti e di politici di destra sono settimanalmente oggetto di attacchi, così come pure in Germania”.
E anche se i movimenti in questione non hanno una struttura organizzativa unitaria tale impedimento di tipo pratico non può diventare un pretesto per non intervenire, secondo il deputato della lega.
Vari Paesi si stanno muovendo per dichiarare fuorilegge i movimenti Antifa: iniziative politiche in tal senso sono in corso negli Stati Uniti, in Ungheria, nei Paesi Bassi, in Francia, come pure presso il parlamento UE.
La Svizzera, nazione giustamente fiera della propria tradizione democratica e di confronto civile, deve quindi dichiarare fuori legge movimenti che minacciano la sicurezza, la democrazia, le libertà dei cittadini, oltre a causare alla collettività costi ingenti, conclude Quadri nella mozione.





