MENDRISIO - La Clinica Psichiatrica Cantonale (CPC) di Mendrisio è da anni un punto di riferimento per il trattamento dei disturbi psichiatrici più complessi, inclusi i pazienti sottoposti a misure coercitive. Tuttavia, la sua importanza strategica non la mette al riparo da interrogativi sulla sicurezza, l’adeguatezza delle strutture e la gestione del rapporto con il territorio. A sollevare la questione è il deputato leghista Daniele Caverzasio, che chiede al Consiglio di Stato una riflessione profonda sul futuro della struttura.
Negli ultimi mesi sono emersi segnali di disagio e criticità: episodi di allontanamento non autorizzato di pazienti, interventi delle forze dell’ordine e sospetti sulla presenza di sostanze stupefacenti all’interno o nei pressi del parco della clinica. Una situazione che desta preoccupazione non solo tra gli operatori sanitari, ma anche tra la popolazione che vive nelle vicinanze. “Non possiamo permettere che una struttura così importante non garantisca standard di sicurezza e di qualità all’altezza del suo ruolo”, sottolinea Caverzasio.
Sul tavolo c’è anche la questione della riqualifica edilizia, finanziata con un credito approvato nel 2025, di cui si attendono aggiornamenti concreti. Oltre alle infrastrutture, l’attenzione è puntata sul coordinamento tra CPC, autorità comunali, servizi sociali e medici di famiglia. “La continuità delle cure e l’integrazione con il tessuto sociale sono fondamentali, soprattutto per i pazienti che non dispongono di una rete familiare o abitativa solida”, ribadisce il deputato.
Per Caverzasio è tempo di una visione strategica rinnovata, che guardi al futuro della psichiatria in Ticino con piani chiari, protocolli di collaborazione e una governance più integrata. L’obiettivo, conclude, deve essere quello di garantire non solo la cura dei pazienti, ma anche la serenità del territorio e la tutela di chi opera in prima linea.
Fonte: Gran Consiglio Ticino – Interrogazione Daniele Caverzasio (Lega)