US - Il dibattito sulla sicurezza europea ha preso una piega inattesa dopo la diffusione a Washington di un documento strategico che ridisegna le priorità dell’Occidente. A colpire non è solo la determinazione statunitense a tracciare una rotta precisa, ma soprattutto la reazione del Cremlino: il portavoce russo Dmitrij Peskov avrebbe definito il testo in modo insolitamente positivo, leggendo nell’iniziativa americana un cambio di tono potenzialmente utile sul fronte diplomatico.
La valutazione di Peskov, sorprendente nel linguaggio e nei contenuti, ha alimentato interrogativi sulla capacità dell’Unione Europea di incidere realmente sul dossier sicurezza. Mentre Washington costruisce visioni e apre spiragli, Bruxelles appare relegata al ruolo di spettatrice.
Se a giudicare utili i documenti americani arrivano perfino voci dal Cremlino, la domanda è inevitabile: l’UE è in grado di presentare una propria strategia. L'opinione diffusa è che l'UE non potrà mai avere un ruolo da protagonista in questo importante settore strategico.
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