REGNO UNITO - Doveva arrivare Elon Musk per scardinare il muro di omertà. A più di vent’anni dai primi casi e oltre un decennio dalla loro denuncia pubblica, il Regno Unito si prepara finalmente ad affrontare uno degli scandali più inquietanti della sua storia recente: migliaia di ragazzine bianche, vulnerabili e spesso provenienti da famiglie disastrate, abusate da gang di uomini pachistani nel silenzio colpevole delle autorità locali.
Il caso, emerso nel 2011 grazie a un’inchiesta del Times, si riferisce a fatti avvenuti tra i primi anni Duemila e il 2010, concentrati soprattutto nelle cittadine industriali del Nord come Rotherham e Rochdale. Le vittime, minorenni, venivano adescarte con sigarette, alcol e droghe, e poi ridotte a schiavitù sessuale. Gli abusi, avvenuti su scala industriale, erano noti a molti – dalla polizia ai servizi sociali – ma vennero ignorati. Il motivo? “Non volevamo essere accusati di razzismo”, si legge in alcuni rapporti ufficiali dell’epoca.
Negli ultimi mesi, il tema è tornato sotto i riflettori grazie agli interventi pubblici di Elon Musk, che ha accusato il governo britannico di ignorare deliberatamente la componente etnica dello scandalo. L’eco delle sue parole ha risvegliato anche i conservatori e Nigel Farage. Così, quando si è capito che l’imminente rapporto Casey – commissionato a gennaio – avrebbe chiesto un’inchiesta nazionale, il leader laburista Keir Starmer ha preferito anticipare i tempi e dare ufficialmente il via ai lavori.
La mossa è stata accolta con favore anche a destra, dove non pochi hanno ringraziato Musk per aver spezzato il tabù. Proprio in questi giorni, sette pachistani di Rochdale sono stati condannati per abusi su due adolescenti che all’epoca avevano appena tredici anni: un caso emblematico di una realtà più vasta, in cui le autorità hanno chiuso gli occhi per “non disturbare” la convivenza multietnica.
Molti degli enti locali coinvolti erano a guida laburista, e la comunità pachistana rappresenta da sempre un’importante base elettorale per il Labour. Il rischio, ora, è che l’inchiesta pubblica apra un vaso di Pandora scomodo per la sinistra britannica, che ha preferito ignorare l’origine culturale e religiosa degli autori per timore di incrinare i propri equilibri politici.