STOCCOLMA (Svezia) – Dopo la vittoria, in un certo modo anche un po’ sofferta, nella fase a gironi, la Svizzera contro la sorprendente Danimarca ha offerto il bis senza però concedere nessuna possibilità a Ehlers e compagni che, nella semifinale iridata, hanno dovuto alzare bandiera bianca: il 7-0 finale, d’altronde, non ammette repliche.
Nonostante un avvio di partita condizionato da alcuni tentativi danesi, la Nazionale di Patrick Fischer non ha mai panicato, non ha mai tremato e alla prima occasione ha punito, con Niederreiter che ha aperto il suo personale score iridato. Da lì in poi la strada è stata completamente in discesa: Jager e lo stesso numero 22 rossocrociato, ancora prima della prima sirena, hanno messo in ghiaccio la contesa, mettendo le cose in chiaro.
Il 3-0 del primo tempo ha praticamente messo in naftalina la contesa, con Genoni e compagni bravi a non abbassare mai la guardia. Il 4-0 di Malgin, dopo una serie infinita di penalità, e i sigilli di Schmid, Riat e Moy hanno messo la ciliegina su una torta bella, gustosa e tutta a tinte rossocrociate.
Dopo la clamorosa rimonta contro il Canada, questa volta alla Danimarca non è riuscito il colpaccio, non tanto per demeriti suoi, ma soprattutto per meriti di una Svizzera che, ormai, sembra davvero aver capito cosa fare e come giocare per toccare il tetto del mondo anno dopo anno. Ora, l’appuntamento è fissato per domani pomeriggio, per quella finale – contro gli sorprendenti USA – da vivere tutti insieme, col cuore in gola.