Consapevole insomma che il movimento cantonale ha bisogno di essere sostenuto con la collaborazione di tutti. Non scontato, aggiungiamo noi, in un Cantone in cui non è certamente facile mettere d'accordo tutti.
Schnellmann, partiamo dalla sua esperienza di presidente: che bilancio traccia del suo operato?
Sono ormai alla mia undicesima stagione e posso dire che svolgere questo ruolo non è assolutamentefacile. Dirigere un movimento così importante richiede diverse doti, fra le quali la mediazione ed una certa affinità con tutto ciò che comporta la materia sportiva. Il giudizio sul mio operato lo lascio agli altri, io mi limito a dire che sono stati 11 anni di presidenza assai impegnativi e durante i quali ho cercato, insieme ai membri di comitato, di tenere alto il nome del ciclismo. Ora vogliamo consolidare tutto quanto fatto con un occhio particolare al nuovo velodromo coperto, che fungerà sicuramente da traino per il ciclismo nostrano. Sono finiti i tempi in cui un corridore ticinese doveva recarsi a Grenchen, ad Aigle o in Italia per poter gareggiare.
Insomma, qualcosa di buono è stato fatto.
Come ho detto lascio agli altri giudicare il lavoro svolto sotto la mia presidenza. Comunque: nell’assemblea del 2014 quando venni eletto - avevo espresso alcuni auspici: implementare la rete ciclabile in Ticino, avere entro 10 anni un velodromo a Sud delle Alpi, riavere una gara nazionale sul nostro territorio e lanciare una rivista che parlasse del ciclismo di casa nostra. Tutti obiettivi centrati! Non amo mettermi medaglie addosso ma posso dire di essere molto soddisfatto. La rete ciclabile ticinese, grazie anche al Direttore del Dipartimento del Territorio Claudio Zali ha registrato un cambio di marcia; come detto il velodromo sarà presto realtà, una gara internazionale di ciclismo per attivi è tornata in Ticino, vedi Gran Premio del Ticino e la Rivista In bicicletta è ormai a beneficio degli amanti delle due ruote ticinesi da ormai 4 anni (e naturalmente ci sono ancora margini di miglioramento per la sua divulgazione). Rendo noto, inoltre, che negli ultimi anni TicinoCycling ha triplicato il proprio budget.
Eppure mancano corridori e corse. Come fare?
Non è una giustificazione ma i corridori mancano un po’ dappertutto. Nella nostra piccola realtà, con 360.000 abitanti, abbiamo comunque due ciclisti fra i top mondiali (vedi Filippo Colombo e Linda Zanetti), altri si stanno affacciando ai vertici e comunque alle nostre gare del Kids tour abbiamo sempre una buona partecipazione. Dobbiamo solo continuare sulla strada tracciata. Certo, i Cattaneo, i Gianetti, i Calcagni, i Vitali o i Bertogliati non nascono tutti i giorni. Ma noi crediamo che il lavoro svolto sinora alla fine pagherà.
A proposito di Kids Tour: chi sostituisce il partente (da quasi un anno) Piero Alari?
Ivan Gabriel Petrogalli, ex valido corridore del VC Mendrisio: sarà lui l’uomo kids tour per questa stagione. Ha esperienza e passione e abbiamo fiducia in lui.
La figura di Piero Alari avrebbe però fatto ancora comodo.
L’ho ricordato alla scorsa assemblea: le persone passano, i club e le Federazioni restano. Quindi bisogna guardare ogni cosa in un contesto generale, ad ampio respiro per il bene del ciclismo giovanile. Non bisogna focalizzarsi su interessi del momento ma essere propositivi e neutrali anche a costo di creare qualche malcontento. Con Piero Alari ci sono state divergenze dovute a visioni differenti. Ma la porta per lui è sempre aperta.
Veniamo a Rubens Bertogliati, dirigente imprescindibile. Del resto, lo abbiamo capito vedendolo in azione al Gran Premio del Ticino a Lodrino.
Rubens, al pari di tutto i membri del comitato, è una figura importantissima. In generale è un bel comitato: coeso, appassionato e che lavora instancabilmente e con competenza. Come presidente non posso che essere soddisfatto.
Facciamo un passo indietro e torniamo al velodromo di Sigirino.
Qui mi sia permesso ringraziare pubblicamente due persone che hanno creduto in questa struttura: Gianni Ochsner e Loris Palà. Sin dal primo incontro abbiamo visto in loro tanto entusiasmo. Il velodromo sarà fondamentale per la crescita dei nostri ragazzi; una vera palestra per tutti. Se ne parla da decenni e finalmente sarà realtà. Siamo fieri di aver raggiunto questo traguardo.
Capitolo velo club locali: come va la collaborazione con Ticino Cycling?
I nostri responsabili tecnici Pagani, Guggiari e Palà stanno facendo un buon lavoro coinvolgendo i diversi corridori in allenamenti mirati e in trasferte per gare sia oltre Gottardo che nella vicina repubblica. Un compito questo non facile, perché ogni velo club e ogni dirigenza che lo regge ha una sensibilità diversa. Tornando alla domanda, direi che la collaborazione funziona ed è costante.
Veniamo al recente GP del Ticino. Com'è andato?
Il GP Ticino finanziato dalla Ennio Ferrari SA di Lodrino è stato anche quest’anno un successo e qui mi preme ringraziare tutti gli sponsor e Massimo Ferrari in particolare. Sul futuro, tuttavia, non posso ancora esprimermi: saremmo ben felici di tornare in Riviera ma stiamo attentamente valutando la cosa. Sul tracciato tradizionale e collaudato, sono impegnati quasi un centinaio di addetti alla sicurezza – in buona parte militi della Protezione Civile – e a partire dal 2026 vi sarà una marcata diminuzione di militi che potrebbe privarci di importanti risorse. Entro l’inizio dell’estate dovremo comunque avere un quadro più chiaro. Non è escluso che magari saremo costretti a cambiare percorso. Si era parlato, a proposito, del Malcantone. Staremo a vedere.
RED.
La figura di Piero Alari avrebbe però fatto ancora comodo.
L’ho ricordato alla scorsa assemblea: le persone passano, i club e le Federazioni restano. Quindi bisogna guardare ogni cosa in un contesto generale, ad ampio respiro per il bene del ciclismo giovanile. Non bisogna focalizzarsi su interessi del momento ma essere propositivi e neutrali anche a costo di creare qualche malcontento. Con Piero Alari ci sono state divergenze dovute a visioni differenti. Ma la porta per lui è sempre aperta.
Veniamo a Rubens Bertogliati, dirigente imprescindibile. Del resto, lo abbiamo capito vedendolo in azione al Gran Premio del Ticino a Lodrino.
Rubens, al pari di tutto i membri del comitato, è una figura importantissima. In generale è un bel comitato: coeso, appassionato e che lavora instancabilmente e con competenza. Come presidente non posso che essere soddisfatto.
Facciamo un passo indietro e torniamo al velodromo di Sigirino.
Qui mi sia permesso ringraziare pubblicamente due persone che hanno creduto in questa struttura: Gianni Ochsner e Loris Palà. Sin dal primo incontro abbiamo visto in loro tanto entusiasmo. Il velodromo sarà fondamentale per la crescita dei nostri ragazzi; una vera palestra per tutti. Se ne parla da decenni e finalmente sarà realtà. Siamo fieri di aver raggiunto questo traguardo.
Capitolo velo club locali: come va la collaborazione con Ticino Cycling?
I nostri responsabili tecnici Pagani, Guggiari e Palà stanno facendo un buon lavoro coinvolgendo i diversi corridori in allenamenti mirati e in trasferte per gare sia oltre Gottardo che nella vicina repubblica. Un compito questo non facile, perché ogni velo club e ogni dirigenza che lo regge ha una sensibilità diversa. Tornando alla domanda, direi che la collaborazione funziona ed è costante.
Veniamo al recente GP del Ticino. Com'è andato?
Il GP Ticino finanziato dalla Ennio Ferrari SA di Lodrino è stato anche quest’anno un successo e qui mi preme ringraziare tutti gli sponsor e Massimo Ferrari in particolare. Sul futuro, tuttavia, non posso ancora esprimermi: saremmo ben felici di tornare in Riviera ma stiamo attentamente valutando la cosa. Sul tracciato tradizionale e collaudato, sono impegnati quasi un centinaio di addetti alla sicurezza – in buona parte militi della Protezione Civile – e a partire dal 2026 vi sarà una marcata diminuzione di militi che potrebbe privarci di importanti risorse. Entro l’inizio dell’estate dovremo comunque avere un quadro più chiaro. Non è escluso che magari saremo costretti a cambiare percorso. Si era parlato, a proposito, del Malcantone. Staremo a vedere.
RED.