Ali Abunimah, un giornalista americano filo-palestinese, è stato arrestato nel pomeriggio di sabato 25 gennaio dalla polizia di Zurigo in mezzo alla strada. L'arresto ha suscitato la reazione degli esperti dei diritti umani delle Nazioni Unite e degli attivisti che denunciano un attacco alla libertà di espressione in Svizzera.
Il giornalista americano, direttore del media online Electronic Intifada, che si presenta come "l'arma palestinese di distruzione di massa", avrebbe dovuto tenere una conferenza a Zurigo il giorno del suo arresto, ha precisato l'organizzazione in un comunicato stampa.
La polizia zurighese ha confermato all'agenzia Reuters l'arresto di un americano di 53 anni a causa di un divieto d'ingresso. Ha detto che altre misure potrebbero essere adottate ai sensi della legge sull’immigrazione. Da parte sua Electronic Intifada informa che il giornalista è stato liberato dopo essere stato interrogato per un'ora dalla polizia all'aeroporto di Zurigo venerdì.
Il relatore speciale delle Nazioni Unite sulla promozione e la tutela del diritto alla libertà di opinione e di espressione ha descritto questo arresto come una “notizia scioccante” sulla piattaforma X, e ha esortato la Svizzera a indagare sul caso e a rilasciare rapidamente Ali Abunimah.
Anche Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per i territori palestinesi occupati, ha denunciato l'azione della polizia di Zurigo. “Il clima che circonda la libertà di parola in Europa sta diventando sempre più tossico e dovremmo essere tutti preoccupati”, ha commentato su X.
Un portavoce dell'ambasciata americana a Berna ha confermato alla Reuters di essere stato informato dell'arresto di un cittadino americano. Senza fornire ulteriori dettagli, ha affermato che l’ambasciata sta fornendo un’adeguata assistenza consolare.
Il gruppo per i diritti umani Swiss Action for Human Rights ha lanciato domenica una petizione online chiedendo il rilascio di Ali Abunimah che, al momento della stesura di questo articolo, ha raccolto più di 10'000 firme.